Fantamas è simile ad un meraviglioso dipinto che raffigura le rovine di un antico castello diroccato.
Dalle forme gotiche e decadenti, con i contorni sfocati e vaghi, i colori sbiaditi e mutevoli, immerso in uno scenario crepuscolare, misterioso ed indefinito.
Un castello che nel suo fatiscente degrado sembra simboleggiare la caducità delle cose umane, lo scorrere inclemente del Tempo e la mortalità di tutte le cose terrene.
Ma Fantamas è anche un romanzo del terrore, della malvagità umana, dell'ombra di quel Peccato Originale che marchia tutti noi.
Delle similitudini di quelle colpe tutte umane che ci rendono così familiare al demonio, anche lui in rovina come l'uomo a causa della sua disobbedienza.
Fantamas è dunque davvero tante cose.
E' il mondo che marcisce e degrada, l'uomo che pecca e si perde, il demonio stesso che vive di quella sofferenza che è anche la sua medesima rovina.
Il volto di Fantamas perciò è lo stesso di ogni uomo che abbandona il Bene per cercare il male.
Questo Gdr appena concluso è un viaggio nell'animo oscuro di questo personaggio, così labirintico, enigmatico, che scivola via tra desideri e paure, tra passato e futuro.
Un viaggio che di certo, a Dio piacendo, continuerà.
Per ora dirò ancora una volta solo grazie a tutti voi che avete di nuovo letto, scritto, giocato e sognato con noi