Discussione: Ardea de'Taddei
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Vecchio 16-11-2009, 02.52.12   #122
Guisgard
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ARDEA DE' TADDEI

XXXVII

“L’aria era infestata dal fetido e dagli
ingrati grugniti dei maiali. Nella melma
e nel fango i docili servi attendevano
l’arrivo del padrone, che avrebbe scelto
l’animale più grasso.”
(I Racconti della Pallida Luna di Settembre, VII)


“Dove siete diretti, signori?” Chiese l’oste.
“A Caivania.” Rispose Biago.
“Eh, fossi in voi cambierei i miei piani.”
“E perché mai?” Chiese incuriosito Biago.
“Caivania non è un buon posto per voi, miei signori.” Rispose quasi addolorato l’oste.
“Un oste tanto enigmatico non l’ho mai incontrato…” Disse ironico Biago.
“Miei signori” riprese a dire l’oste “Caivania è ormai da tempo dimenticata da Dio. Sarebbe bene che la dimenticassero anche gli uomini.”
“Di cosa parlate?” Chiese Ardea.
“Ogni cosa esistente in natura” rispose l’oste “da frutti solo se è benedetta dal Cielo. E Caivania invece sembra aver perso la Grazia Divina. Come tutti i suoi sfortunati e miserabili abitanti.”
“Ma insomma” sbottò Biago “cosa c’è a Caivania? Una rivoluzione? Una pestilenza? O una carestia?”
L’oste osservò i due e dopo un momento di silenzio rispose:
“A Caivania è giunto il male...”
Ardea e Biago si scambiarono un rapido sguardo.
“Noi abbiamo affari importanti da svolgere in quella contrada” iniziò a dire Ardea “dobbiamo recarci assolutamente in quel luogo.”
“Capisco” rispose mestamente l’oste “anche se non capisco cosa può ancora dare quella terra maledetta.”
Pagato il loro pernottamento, i due, poco dopo, si rimisero in viaggio.
Di nuovo attraversarono il bosco, seguendo l’irregolare sentiero, fino ad avvistare Caivania.
Il Sole era alto e la campagna ridente.
Eppure una strana atmosfera dominava quel luogo.
Come un senso di apatia.
Ad un tratto, prossimi alla meta, Ardea e Biago iniziarono a sentire un maleodorante odore diffuso nell’aria.
Un fetido che sembrava penetrare fin dentro i polmoni, rendendo impossibile respirare.
Più si avvicinavano al centro abitato più l’aria risultava infestata da quel disgustoso e nauseabondo odore.
“Dove siamo giunti?” Chiese disgustato Biago. “Sembra che in questo luogo tutto stia marcendo, appestando l’aria!”
“Si” rispose Ardea “è quasi impossibile respirare.”
Anche i loro cavalli accusavano quest’aria ammorbante.
Strapparono allora alcuni lembi dai loro mantelli e li usarono per coprirsi la bocca ed il naso.
“In questo luogo non troveremo più nessuno” disse Biago “saranno tutti fuggiti. E’ impossibile sopravvivere a questo fetore!”
A stento i loro cavalli riuscivano a proseguire, mentre l’aria tutt’intorno si addensava sempre più di quell’appestante tanfo.
“Ma cosa può mai generare tanta puzza?” Chiese Biago.
“Solo arrivando a Caivania potremo saperlo!” Rispose Ardea.
E poco dopo i due giunsero finalmente a Caivania.
Le strade erano deserte e tutte le case avevano porte e finestre inchiodate o barricate.
Nemmeno un cane osava attraversare le vie di quel luogo.
“Questo posto è morto!” Disse Biago, contenendo a stento un fortissimo senso di nausea.
Tutto infatti sembrava aver abbandonato Caivania. Persino il vento era assente.
E ciò rendeva ancor più densa e pesante quella fetida aria.


(Continua...)
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO

Ultima modifica di Guisgard : 16-11-2009 alle ore 04.03.47.
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