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Vecchio 17-12-2016, 01.07.51   #1
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Ringraziamenti (Gdr: Il Falco della strada)

Gli studi erano ormai semibui e le ultime luci andavano spegnendosi.
Il montaggio era stato ultimato e tutto il cast lo ha visto.
Qualcuno persino un paio di volte.
Il grosso ora toccava alla Computer Grafica per aggiungere e sistemare gli ultimi effetti speciali.
Ognuno ha avuto il suo ruolo, ha interpretato il proprio alter ego, chi con più anima e passione, chi con meno.
La fine di un Gdr non è poi così diversa dai titoli di coda di un film o di un cartone animato.
Quei titoli di testa che nessuno legge mai fino in fondo e che fanno da contorno alle musiche di chiusura.
E poi c'è la parola Fine che chiude sempre il film o l'ultima puntata di un cartone o di una serie tv.
Mi piace però restare da solo al centro del teatro, del palcoscenico, anche quando i pannelli della scenografia sono stati smontati e portati via.
Se ci si ferma ad ascoltare il silenzio sul palco, si ha l'impressione di udire l'eco delle ultime battute, gli applausi del pubblico e appunto la musica finale che accompagna la chiusura del sipario.
Poi c'è da togliersi la maschera, il trucco e chissà perchè si è sempre soli nel proprio camerino, davanti ad uno specchio a fissare il proprio viso.
E talvolta siamo abituati così bene ad indossare una maschera che si fatica quasi a riconoscersi.
Ma è proprio così?
Davvero un momento fa indossavamo una maschera?
Io non ne sono certo.
Era il mio volto quello che il pubblico ha visto e dal mio cuore salivano battute e gesti.
No, le maschere non esistono, se non per celare la propria anima scriveva il grande Pirandello.
Ed Eduardo de Filippo gli faceva eco discendo che non esiste La Commedia dell'Arte, ma solo l'Arte della Commedia, ossia la vita stessa.
E quella non richiede nessuna maschera.
Proprio come la scrittura.
Grazie, ancora una volta, a tutti voi che avete scritto, letto, giocato e sognato con tutti noi
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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