Discussione: Il Falco della strada
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Vecchio 19-10-2016, 13.38.12   #5
Lady Gwen
Cittadino di Camelot
 
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Lady Gwen ha un'aura spettacolareLady Gwen ha un'aura spettacolare
Ero in sala da ore.
Al mio arrivo, il Sole che entrava dalle alte vetrate proiettava le ombre dei miei movimenti sul parquet, mentre la silhouette scura della mia ombra danzava con me, quasi in un platonico e particolare passo a due, una inseguiva l'altra, come fossimo in competizione, sfidandoci a chi saltava di più, o chi eseguiva meglio un passo, mentre ora le vetrate si presentavano simili a tende di velluto, lasciando trasparire dal vetro il cielo buio.
La musica tribale che mi avvolgeva si faceva via via più concitata, ipnotica, alimentando la mia danza come benzina sul fuoco.

Un colpo.
Un unico e ultimo colpo di percussioni interruppe la frenesia della musica e della danza, mentre le mie ginocchia e le mie mani raggiungevano il legno.
Chiusi gli occhi, rimanendo immobile.
Le ciocche dei miei capelli fulvi erano scomposte, la mia pelle calda e fremente imperlata dal sudore; sentivo l'ossigeno riempire sempre più i polmoni, mentre ingerivo sorsi d'aria sempre maggiori, il cuore batteva ancora all'impazzata e le membra erano scosse ed attraversate dall'adrenalina.
Restai ancora qualche istante in quella posizione accovacciata, poi mi alzai, feci una doccia, godendomi la sensazione rigenerante dell'acqua, mi vestii e lasciai la sala.
Notai che il posto in segreteria di Sally era già vuoto.
Doveva essere veramente tardi, così come constatai subito dopo guardando lo schermo del cellulare.
Uscii fuori e lei, la mia piccola, mi aspettava.
La mia Harley-Davidson 883, rigorosamente tirata a lucido, con le cromature ancor più lucide e sfavillanti sotto la luce del palo a cui era assicurata.
Poco dopo partii, sfrecciando nel traffico e immergendomi nel tripudio di luci che illuminavano la serata, mentre i sferzava veloce fra i miei capelli lasciati liberi dal casco ed il rombo del motore sovrastava il caos del centro.

Il palazzo moderno che ospitava il mio appartamento fu visibile dopo un bel po', nelle sue linee lussuose, eleganti, ma nel complesso essenziali.
Misi la moto in garage e salii a casa.
Appena aprii la porta d'ingresso, ancor prima di accendere la luce, avvertii una sensazione di calore e morbidezza all'altezza delle caviglie.
"Buonasera anche a te, Louis" dissi, sorridendo e prendendo in braccio il mio bellissimo gatto.
Lo avevo trovato fuori un giorno davanti al palazzo: era malnutrito, fradicio per la pioggia ed ammalato.
Così lo avevo accudito, curato e da quel momento eravamo diventati inseparabili.
Dopo aver provveduto alla cena del mio peloso amico, mi dedicai alla mia, sdraiandomi sul divano in pelle e aprendo i vari contenitori fumanti del cinese presi lungo il tragitto e ora poggiati sul basso tavolino
Mentre mangiavo, ascoltavo la radio.
La prima notizia fu riguardo due ciclisti morti in un incidente, forse per un pirata della strada.
Ricordavo quando mia madre mi diceva di essere contraria al fatto che volessi una moto.
Mi era sempre importato poco o nulla di ciò che dicevano i miei, o meglio, loro avevano fatto in modo che non me ne importasse nulla.
Il loro unico pallino era sempre stato il lavoro, sopra ogni cosa.
"L'imprenditoria è un covo di belve, Gwen. E noi dobbiamo essere il predatore, non la preda. Ricordatelo sempre"
Avevano lasciato me e mio fratello Richard abbandonati a noi stessi, per non dire alle governanti, senza uno straccio di attenzioni, un sorriso, un "com'è andata oggi a scuola?"
Ciò aveva contribuito anche al mio carattere indipendente e forte, anzi ribelle, come piaceva dire a loro.
Una volta finito il liceo avevo fatto l'unica cosa possibile: andarmene.
E speravo che anche mio fratello lo facesse il prima possibile.
Tenevo troppo a lui per permettere loro di rovinargli la vita.
Gli era sempre e solo importato dei soldi ed era anche ciò che era importato a me quando avevo deciso di andare via, ovvero il loro conto in banca.
E così ora mi ritrovavo con un bell'appartamento in centro, una bella moto, il corso di Scienze Naturopatiche che desideravo all'università di Capomazda, cosa potevo chiedere di più?


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"La passione tinge dei propri colori tutto ciò che tocca"
BALTASAR GRACIÁN


"Sappi che la Luna è il messaggero degli astri. Essa infatti trasmette le loro virtù da un corpo celeste all'altro"
ABU MASAR, "Libri mysteriorum"
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