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Vecchio 21-01-2011, 11.48.52   #3
Lady Dafne
Cittadino di Camelot
 
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Lady Dafne sarà presto famosoLady Dafne sarà presto famoso
Il destino e l'onore

PRIMA PARTE

“Aprite le porte! Per favore aprite!”
Una voce debole attirò l’attenzione delle guardie notturne, saranno state le tre e nessuno aspettava visite.
“Aprite!”
Questa volta la richiesta fu seguita da un coro di mugolii, sembravano pianti. Le guardie si guardarono, il superiore si sporse dalle mura per controllare da chi provenisse quella richiesta insolita vista l’ora.
“Svelti, aprite le porte, c’è un carretto pieno di bambini laggiù, ce ne saranno una dozzina e sono spaventati. Aprite svelti!” ordinò la guardia.
“Ghinan, vai a chiamare Sir Hastatus credo che ci sia sotto qualcosa, è insolito che dei bambini viaggino soli nel cuore della notte!”
“Sissignore, vado subito” rispose Ghinan, un ragazzotto da poco entrato a far parte dell’esercito di Camelot e per questo assegnato a ricoprire i turni notturni.

“Capitano! C’è qualcosa che non va? Mi hai mandato a chiamare e mi sono precipitato, spera che ne sia valsa la pena perché dormivo molto bene” disse Hastatus insolitamente seccato per quella levataccia.
“Sir Hastatus, hanno chiesto di entrare a Camelot dei bambini…” rispose il capitano delle guardie.
“Dei bambini? Nel cuore della notte? Suvvia…”
“Sì Signore, erano una dozzina, sedevano su un carretto trainato da un mulo, li abbiamo fatti entrare, piangevano, erano sporchi e avevano fame. Li ho fatti accompagnare nelle cucine, le cuoche si stanno prendendo cura di loro adesso in attesa di vostri ordini”.
“Ben fatto capitano, vado subito a controllare. Voi chiudete le porte intanto, non si sa mai” ordinò Hastatus che in un attivo aveva salutato il sottoposto e si era diretto verso le cucine ansioso di capire che cosa ci facessero dei bambini soli laggiù tra la campagna.

“Cavaliere25!? Svegliati, ho bisogno di te”.
Sir Hastatus, dopo aver visitato i bambini, aveva subito compreso la gravità della situazione. Non avrebbe potuto contare sull’aiuto degli altri Cavalieri delle Tavola Rotonda perché erano partiti alla ricerca di un drago che mieteva vittime tra la gente di un villaggio nel nord…
Gli serviva una mano e, a parte le poche guardie della guarnigione della città, non sapeva a chi rivolgersi. Poi gli venne in mente il giovane scudiero di Sir Guisgard, gliene aveva parlato molto bene una sera alla taverna della città bassa. Per questo Hastatus decise di rivolgersi a Cavaliere25, forse quella sarebbe stata l’opportunità migliore per permettergli di passare da semplice scudiero a valente Cavaliere del Re.
“mmm… ahhhh” un grosso sbadiglio comparve sulla bocca di Cavaliere25
“Ragazzo! Svegliati! Non fare tante manfrine, è il tuo superiore che te lo ordina”
Cavaliere25 spalancò gli occhi terrorizzato sentendo quelle parole
“Signore! Sir Hastatus! Sono ai vostri ordini!” disse balzando fuori dal letto in un secondo.
“Vestiti e seguimi, fai presto! C’è una questione urgente da risolvere, il re è indisposto e non può essere disturbato. Il popolo di Camelot è in pericolo”.
“Sissignore!” rispose Cavaliere25 ormai sveglio e lucido.
“Ti attendo negli appartamenti delle dame di corte, avremo bisogno del loro aiuto. Io ti precedo così avviserò le loro ancelle di svegliarle”.

Una mezz’ora più tardi erano tutti seduti vicino al fuoco negli appartamenti di Lady Sibilla. Hastatus, l’unico a conoscere il motivo di quella levata notturna, posava gli occhi su ognuna delle dame lì riunite. C’era Lady Morrigan, la più combattiva tra loro; lady Gonzaga, tenera e dolce, sarebbe diventata un’ottima moglie e madre; Lady Talia, tra tutte era probabilmente la più concreta ed aveva una soluzione per ogni problema; poi c’era Lady Sibilla, simpatica e gentile…Hastatus ricordava ancora la sua faccia mentre si scusava per l’avvelenamento da torta che gli aveva causato. Il cavaliere aveva gli occhi velati di tristezza, sapeva che cosa attendeva tutte loro e lui non poteva far nulla, poi parlò:
“Signore, Cavaliere25, vi ho svegliato nel cuore della notte per chiedervi un sacrificio per Camelot e la sua gente. Circa un paio d’ore fa hanno bussato alle porte di Camelot una dozzina di bambini, nessuno di loro superava i 12 anni. Provengono da un paese della costa nel quale c’è un piccolo porticciolo. Ieri mattina, improvvisamente, hanno visto in lontananza sette galee. Erano di uno dei più crudeli capi barbari che Camelot conosca: Virno il Guercio, un essere spregevole assetato di sangue, potere e ricchezze. C’era un trattato di pace con lui ma…lo ha infranto. I suoi scagnozzi hanno invaso il villaggio, hanno ammazzato ferocemente i soldati che facevano la guardia e gli uomini, le donne sono state violentate e brutalizzate ma sono vive e tenute in ostaggio. Quei poveri bambini che sono arrivati qui hanno visto tutto e sono stati inviati qui come ambasciatori”.
Tutte le dame tenevano gli occhi bassi, questa dura descrizione le aveva gettate nello sconforto. L’unico a fissare con nervosismo il fuoco era Cavaliere25, stringeva forte una coppa di idromele nel pugno e sembrava sul punto di scoppiare dalla rabbia.
“Capisco il vostro sgomento” disse Hastatus sospirando “Virno ha avanzato un richiesta: non è interessato a dichiarare guerra a Camelot, ma ha sentito dire che le nostre donne sono le più belle del mondo e per questo vuole…non vorrei mai dire questo ma devo…vuole che una di voi trascorri una notte con lui e le notti seguenti con ognuno dei capi dei sette clan della sua tribù”.
Le donne alzarono gli occhi e li posarono increduli e velati di lacrime su quelli di Hastatus che si maledì per aver dovuto pronunciare quelle cose tanto crudeli e meschine.
“Se le sue richieste saranno disattese” continuò Hastatus con la morte nel cuore “Tutte le donne del villaggio saranno trucidate”.
Ci fu un lungo silenzio poi
“Io! Lo faccio io!” Lady Morrigan, seria in volto, si alzò in piedi. “Sir Hastatus scegliete me, conosco abbastanza bene la natura di certi uomini e in più mi so difendere usando spade e coltelli”.
“Anch’io lo farò per Camelot” disse convinta Talia seguita poco dopo anche da Gonzaga e Sibilla.
“Signore, il vostro coraggio vi fa onore, colei che andrà da quel porco vivrà dei momenti atroci ne siete consapevoli?” specificò Hastatus
“Signore, lo sappiamo bene, ma noi prima di essere donne siamo le dame di Camelot e come tali ora siamo chiamate ad agire per la salvezza del nostro popolo. La vita e l’onore di una donna sono ben poca cosa rispetto a quella di centinaia di altre donne innocenti. Andrò io!” disse Lady Gonzaga.
“Milady ne siete sicura? Avete capito che cosa vi attende?” era la prima volta quella che Cavaliere25 parlava, aveva ascoltato in silenzio inorridito. Le donne, secondo lui, non dovevano mai essere trattare così, neppure nei pensieri. Avrebbe voluto prendere quel barbaro e schiacciargli la testa sotto gli zoccoli di centinaia di cavalli.
“Si Cavaliere25, vado io!”
Il gruppetto si congedò, ognuno con la morte nel cuore.

Qualche ora dopo Hastatus decise di tornare a fare visita ai bambini, entrò nella stanza e li vide adagiati in brandine, serenamente addormentati. Accanto a quello che sembrava il più piccolino, avrà avuto sì e no tre anni, era seduta Lady Gonzaga. Hastatus l’aveva cercata anche prima ma non l’aveva trovata, ora era lì, con un sorriso tirato sul viso e qualche piccola lacrima che rigava le guance. Le si avvicinò piano
“Milady, siete proprio sicura di ciò che andrete a fare? Ho pensato che potremmo mandare una di quelle ragazze che lavorano alla taverna e sono abituate a “quel genere di cose”. Voi siete così giovane, così bella, non è giusto che un bruto si approfitti di voi”.




“Vi prego Hastatus, non insistete oltre, così è deciso!” rispose decisa Gonzaga
“Allora Signora, per gli ideali cavallereschi che mi sono imposto di seguire, vi giuro che vi accompagnerò da quel Virno e vi attenderò. Farò in modo che il vostro onore non venga leso oltre chiedendovi ora di accettare la mia proposta di matrimonio. Diventerete mia moglie, se vorrete, e quei brutti momenti passati con quel farabutto saranno dimenticati. Nessuno oserà mai considerarvi una donna poco rispettabile. E se un figlio sarà concepito in quelle ore terribili, io Sir Hastatus, primo Cavaliere del Re, lo riconoscerò e lo alleverò come mio”.

(SEGUE)
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"Gli uomini che meglio riescono a stare con le donne sono gli stessi che sanno starci benissimo senza" Baudelaire
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