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Vecchio 10-01-2017, 02.40.49   #40
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
Risi piano a quelle parole su Tafferouille, ormai ogni volta c'era la stessa scenetta.
Però era divertente vedere il capo così paonazzo.
Sbrizzone andò a cercarlo, come al solito e noi partimmo.
L'andatura calma e regolare del carrozzone era quanto di più vicino ad una casa avessi mai avuto.
Mi ero ben sistemata, ed ero pronta ad isolarmi del mondo.
Gli altri lo sapevano, e solitamente mi lasciavano in pace.
Così, presi il mio prezioso libro, ed iniziai a leggere.

Senza quasi che me ne accorgessi era arrivato Natale.
Un Natale diverso, il primo a terra da tanti anni, ma non solo, il primo insieme.
Sospirai, guardando fuori dalla finestra la pioggia incessante che non intaccava l'atmosfera festosa che si intravedeva nella città in lontananza.
Allora perchè, guardandoli, mi sentivo così sola?
Era ormai pomeriggio inoltrato, e il mio pranzo di Natale era stato solitario e fugace.
Ora me ne stavo lì, davanti al camino, con un libro in mano e una lettura che procedeva lentamente.
Già, non riuscivo a concentrarmi mentre continuavo a guardare fuori dalla finestra.
Facevo lo stesso ogni giorno, ma a Natale sembrava tutto ancora più triste.
Aveva detto che sarebbe passato, ma potevo solo immaginare come fosse il natale a Palazzo Ducale.
Forse sarebbe arrivato quella notte, o forse direttamente il giorno dopo.
Fu allora che la pioggia cominciò a scendere ancora più copiosa.
Potevo sentirla abbattersi violentemente sul tetto della casetta, mentre il freddo faceva capolino anche nella mia vestaglia.
E io difficilmente avevo freddo.
Sospirai, abbassando lo sguardo.
"Non verrà..." tristemente.
Chi avrebbe sfidato quella bufera il giorno di Natale?
Tornai allora a concentrarmi sul libro, cercando di non ascoltare la tristezza che mi avvolgeva.
Finchè non lo sentii.
Un rumore.
Il primo pensiero fu di proteggermi, ma poi una sensazione irrazionale si fece strada nel mio animo: speranza.
Allora mi alzai e corsi verso la porta che in quell'attimo si aprì.
Lui era lì, completamente fradicio davanti a me, non ebbe nemmeno il tempo di dire una parola che gli corsi tra le braccia, incurante del fatto che i suoi abiti fradici inzuppavano la mia sottoveste.
Ma nemmeno lui se ne curò in un primo momento, mi strinse a se con forza e vigore, baciandomi come solo lui poteva e sapeva fare.
Sentivo il freddo della pioggia contrastare il fuoco che mi divorava dentro.
Lo stringevo e lo baciavo con tutta la forza che avevo.
"Ehi.." sussurrai, quando le sue mani si fecero più ardite "È Natale.." sussurrai.
"Mica quaresima.." mi rispose lui ridendo piano.
Allora risi e lo strinsi forte a me.
"Buon Natale.." baciandolo.
"Buon Natale.." mi rispose lui.
"Togliti questi vestiti... sono fradici.." staccandomi da lui e iniziando a spogliarlo.
"Oh, iniziamo bene.." rise lui.
"Scemo!" divertita io, mentre lo spogliavo pezzo per pezzo, accarezzando dolcemente la sua pelle che mano a mano si scopriva "Vado a prenderti dei vestiti puliti.. tu stenditi accanto al fuoco, c'è la coperta...".
Lui annuii e io restai a guardarlo mentre si muoveva.
Quanto adoravo averlo in giro per casa.
Andai di sopra e gli presi dei vestiti puliti che aveva lasciato lì per emergenza.
Una volta scesa lo trovai steso sotto la coperta, e mi resi conto che di non avere alcuna intenzione di rivestirlo.
Lui mi guardò, la sottoveste completamente fradicia.
"Non oserai avvicinarti così, vero?" mi chiese, con disappunto "Mi sto giusto asciugando... potrei prendermi un malanno" con un sorrisetto malizioso.
"Vero, questa sottoveste è fradicia ormai..." divertita mentre la toglievo.
"E trasparente.." sottolineò lui, per poi sorridere soddisfatto mentre mi spogliavo "Ecco, così sì che va meglio" aprendo la coperta e facendomi segno di stendermi accanto a lui.
Io non me lo feci ripetere due volte e lo raggiunsi, accoccolandomi contro di lui che mi stringeva a sé.
Restammo così, abbracciati, per lunghi e meravigliosi istanti.
"Credevo non venissi.." mormorai, nascondendo il viso contro di lui.
"Non avrei mai potuto passare Natale senza vederti, sciocca..." baciandomi dolcemente tra i capelli, e poi cercare le mie labbra incatenandole ancora in un caldo bacio.
"Ho un regalo per te.." sussurrai, con la voce tremante di passioni.
"Un regalo?" si illuminò lui.
"Già.." sospirai io "Cosa si regala a un uomo che ha già tutto?" con un sorriso.
Allora gli porsi un pacchettino.
Lui lo guardò pensieroso e poi lo aprì.
Era una piccolissima scatolina in cuoio, cucita a mano, con incisa una G a destra, una I a sinistra, e al centro una margherita.
"L'ho fatta io.." mormorai, mentre spiavo il suo sguardo "Non sai quanto ci ho messo.." divertita.
I lavori manuali non erano la mia specialità, ma volevo regalargli qualcosa che nessun altro avrebbe potuto.
"È per la tua ocarina.." sorridendo, mentre gliela porgevo e la sistemavo nella sua scatolina.
"Ti piace?" mi illuminai, speranzosa.
Lui sorrise e per tutta risposta mi baciò.
Un bacio che era il regalo più bello che potessi desiderare.


Sospirai, quella storia mi emozionava sempre.
Potevo leggerla mille volte, e mi avrebbe emozionato mille volte.

Ultima modifica di Clio : 10-01-2017 alle ore 02.59.21.
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