Visualizza messaggio singolo
Vecchio 15-10-2016, 04.30.17   #16
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
Registrazione: 04-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,903
Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
In questa notte così insolitamente silenziosa, simile a quando da piccolo solo nella mia cameretta cercavo giochi e storie per passare il Tempo, fantasticando di trovarmi a vagare davanti alla tv, tra i programmi di improbabili emittenti private, ho immaginato il trailer del nuovo Gdr.
Di quelli che dicono tutto o niente, che lasciano fantasticare con i loro misteri, che ti rendono impaziente, insomma frammenti rubati ad avventure che proprio nel silenzio e nella solitudine di notti come questa aspettano solo di essere vissute...



L'ufficio del commissario Carrer era pieno di fogli, schedari, agende e scartoffie varie, ammassate qui e là in modo disordinato, con una bottiglietta piena di caffè ormai freddo e due bicchieri di plastica a tener fermo il giornale del giorno che gli spifferi dalla finestra aperta minacciavano di far volare via.
Dal corridoio proveniva un rimbombante fracasso e sul monitor del pc in standby lo stemma della polizia andava su e giù monotonamente, mentre il fodero vuoto della pistola pendeva da una sedia appena distante dalla scrivania.
Ma vi era un uomo ad attendere il commissario. Un uomo dai tratti orientali, basso di statura, sull'ottantina, calmo e pacato, quasi assonnato, silenzioso ma con due occhi scuri e vispi che osservavano con attenzione tutto di quel luogo.
“Eccomi, signor Nakakata...” disse il commissario entrando nell'ufficio e lasciando cadere su una sedia il suo cappello “... attendeva da molto?” Sedendosi, per poi cercare di fare ordine su quella caotica scrivania. “Gradisce del caffè?” Sorseggiandone dal bicchiere di plastica. “Mmmh...” con una smorfia “... orribile... ne faccia pure a meno.” Senza aspettare la risposta dell'uomo anziano e gettando il bicchiere nel cestino “... dunque...” prendendo un foglio e scrivendoci sopra la data del giorno “... lei è stato convocato qui in quanto persona al corrente dei fatti... giusto?” Alzando lo sguardo sull'uomo.
Questi lo fissava in silenzio.
“Mi scusi, ma lei comprende ciò che dico, vero?” Il commissario. “Si, insomma... lei conosce la mia lingua, giusto?”
“Si...” annuì Nakakata “... ma non ho capito cosa mi ha detto...”
“Intendevo” vagamente seccato il commissario “che lei è qui perchè testimone... perchè ha visto ciò che è accaduto... dico bene?”
“Si.” Rispose l'anziano.
“Bene...” tornando a scrivere sul foglio il commissario “... mi ripete il suo nome e la sua professione?”
“Si... Hishiro Nakakata...” disse l'uomo “... rivenditore di auto usate...”
“Dove?” Annotando tutto il commissario.
“A Città di Capomazda.” Spiegò l'uomo.
“Perfetto.” Annuendo il commissario. “Bene... prima di affrontare la questione riguardo alla sua testimonianza, lei sa dirmi se ha una qualunque cognizione di cosa sia davvero la Società Cibernetica Ateon?”
“Oh, accidenti, volete smetterla con questa storia tutti quanti?” Inarcando le sopracciglia l'uomo anziano. “Non capite che la colpa di tutto è solo loro? Di ciò che fanno fra quelle mura?”
“Signor Nakakata, la prego...” posando la penna il commissario “... lei potrebbe venirsi a trovare in grossi guai, mi segue?” Appoggiandosi contro lo schienale della sedia. “C'è gente che è pronta a giurare su come lei abbia più volte accusato la Società Cibernetica Ateon di non specificati loschi affari ed addirittura di aver istigato alcuni suoi clienti a boicottare i prodotti di quella compagnia... insomma, signor Nakakata, molti affermano che lei possa essere, non so, un sabotatore, un piromane, in definitiva un uomo molto pericoloso che nutre, per motivi vaghi e vari ancora da chiarire, una forte avversione verso quella multinazionale... ora capisco che magari la Società Cibernetica Ateon non le stia simpatica, forse il progresso stesso non le piace, ma...”
“Le ho detto di evitare di parlarmi di quella gente!” Nakakata. “Loro sono il male! Il male per tutti!”
“Va bene...” perplesso il commissario “... va bene, come crede...” grattandosi la fronte “... però se davvero vuole che la sua testimonianza sia presa in considerazione da un magistrato, beh, deve spiegarmi alcune cose di lei, per avere un quadro più completo della sua persona ed essere così ritenuto un testimone attendibile... ad esempio chiarire alcune cose che...” sorridendo “... che per me sono totalmente assurde e lo sarebbero per qualunque giudice... da alcune sue dichiarazioni si evince che lei crede alla magia... lei davvero ci crede? Crede in queste cose?”
“Si riferisce alla magia nera Afragolignonese?” Con un'espressione più distesa l'anziano orientale.
“Si...” mormorò il commissario “... ci crede davvero?”
“Oh, assolutamente si.” Sorridendo Nakakata.
“Dice sul serio?” Meravigliato il commissario. “Quindi mi sta dicendo che lei crede ai fantasmi, alle streghe, ai mostri e roba simile?”
“Sicuro.” Continuando a sorridere Nakakata. “Ed anche ai demoni naturalmente.”
“Quindi...” accendendosi una sigaretta il commissario “... lei si aspetta che anche io, nel raccogliere la sua testimonianza, creda alla magia, giusto?”
“Certo, naturale.” Guardandolo Nakakata.
“E perchè mai dovrei?” Fumando il commissario con aria quasi indifferente.
“Perchè è una realtà.” Nakakata.
“Davvero?” Il commissario facendo cadere la cenere della sigaretta a terra. “E chi me lo dimostra?”
“Chi?” Pensieroso l'anziano orientale.
“Su, me lo dimostri lei...” sarcastico il commissario “... avanti... me lo dimostri ora, visto è così certo di ciò che dice...” divertito.
Nakakata allora aprì le dita delle mani e da esse si sviluppò una scarica di energia luminosa che durò un attimo, ma che sconvolse il commissario.
“Visto?” Nakakata al commissario. “E questo è niente... niente... ma è così che tutto inizia sempre... dall'infinitamente piccolo...”
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
Guisgard non è connesso