Era un lento e silenzioso crepuscolo di un tardo giorno di Giugno, con un'aria appena fresca e stranamente poco afosa.
La città con i suoi alti edifici a metà tra l'armonia e la perfezione classicheggiante ed un pomposo barocchismo pareva cullarsi in quella vaga illusione di serenità, in attese che le prime stelle spuntassero nel cielo.
L'uomo incappucciato allora condusse Gwen, Elv e Belven fuori da quel palazzo, oltre il cortile dove ad attenderli trovarono una strana carozza trainata da due cavalli dall'aspetto incredibile.
Infatti erano veri e propri sauri meccanici.