Discussione: Enigmi a Camelot
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Vecchio 14-01-2021, 00.22.09   #5239
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Dai vetri del grande palazzo Apostolico si poteva godere di una vista straordinaria. La città si espandeva, sontuosa ed imperiale, attraverso i suoi colli, con le magnifiche chiese e le tante abitazioni, i palazzi governativi, le caserme e le accademie militari lungo le pendici e fino ai quartieri popolari. Il cielo era finalmente tornato di un azzurro terso e le ultime, sottili, nuvole si dissolvevano ormai verso Sud.
“Viviamo in tempi difficili.” Disse il cardinale all’uomo che stava in piedi a guardare la città dai vetri. “E spesso la Chiesa deve limitarsi a vegliare, a vigilare e ad attendere gli eventi.”
“Monsignore, l’attesa talvolta può essere deleteria.” Mormorò l’uomo guardando sempre la città dai vetri.
Era un uomo corpulento, dall’aspetto forte, lo sguardo sottile dietro gli occhiali stretti ed un’espressione perennemente pensierosa e corrucciata. “Gi ultimi imperatori romani fecero proprio questo sbaglio…” fissando la città imperiale e Cattolica davanti a lui “… attesero troppo e l’impero crollò.”
“La Chiesa, a differenza dell’Impero Romano, ha le sue fondamenta nei Cieli, non sulla Terra, signor Damp Fury.” Osservandolo il cardinale.
“A difendere la Chiesa nei Cieli, monsignore, ci penseranno gli Angeli di Nostro Signore…” fece Damp Fury sempre guardando la città dai vetri “… ma qui sulla Terra è compito mio e dei miei uomini difenderla.”
“E dunque, signor Damp Fury, lei cosa propone?” Chiese il cardinale.
“Monsignore, servirebbe un piano…” con tono cupo l’altro.
Intanto, in un’altra città, con meno colli ma ben più antica, in una scuola gli studenti si godevano l’ora di ricreazione prima della ripresa delle lezioni.
“Ho un piano!” Deciso lo studente dagli occhi azzurri.
“Vale a dire?” Fissandolo il suo compagno di banco.
“Suor Faustina mi ha chiesto di scrivere il testo per la nuova recita in classe…” quello dagli occhi azzurri “… ed io lo userò a mio favore.”
“E come?” L’altro a lui.
“Beh, una recita è un po’ come un Gdr, no?” Spiegò quello dagli occhi azzurri. “Ideerò dei personaggi e farò in modo che lei sia la mia bella. Così avrò l’intera recita di tempo per far colpo su di lei e farla innamorare di me. Che ne pensi?” Facendogli l’occhiolino. “Sono furbo, vero? Ulisse mi fa un baffo!” Divertito.
“Solo un appunto, Ulisse…” l’amico.
“Quale appunto?”
“Cancella l’intero piano.” Sarcastico il compagno. “Fa acqua da tutte le parti. Se questo tuo piano fosse il Titanic affonderebbe senza neanche urtare l’iceberg.”
“Perché?” Perplesso il tipo dagli occhi azzurri.
“Punto primo… non puoi sceglierla sempre come protagonista, o stavolta qualcuno lo capirà.” Scuotendo l’amico. “Punto secondo… probabilmente l’hanno già capito e credo che finiranno col protestare davanti a suor Faustina. E punto terzo…”
“Punto terzo?” Ripetè quello dagli occhi azzurri.
“E’ già occupata, amico.” Disse l’amico. “Andiamo, il mare è pieno di pesci e il mondo pieno di donne, Guisgard!” Esclamò. “Perché fissarti di una già occupata? Pensaci… sei come uno sceneggiatore, scriverai la nuova recita ed io sarò il tuo aiuto regista… immagini tutte che vorranno un ruolo importante nella recita? Ci imploreranno e noi da veri Don Giovanni ne approfitteremo!” Ridendo.
“Questo sarebbe il tuo di piano?” Guisgard a lui.
“Esatto.” Divertito l’altro. “Vedi? Non fa mica acqua da tutte le parti come il tuo.”
“No, ma fa schifo.” Sentenziò Guisgard.
“Suvvia, dammi soddisfazione, amico!” Guardandolo l’altro.
In quel momento arrivò un altro studente, biondo e dallo sguardo tagliente.

“Ehi, tu…”
“Cosa vuoi, Veng?” Guisgard accorgendosi di lui.
“Non sei migliore di me e non mi va che sia tu a scrivere la recita.”
“Beh, pare che suor Faustina la pensi diversamente da te.” Beffardo Guisgard.
“Usi le recite solo per pavoneggiarti, per fare lo splendido con le ragazze.” Con rabbia Veng. “Sei solamente un tipo troppo imbevuto di se stesso.”
“Tu invece non potresti essere neppure questo” sarcastico Guisgard “altrimenti non saresti imbevuto di nulla.” Ridendo.
“Ti vanti, fra le altre cose, di essere in gamba e intelligente…” ridacchiando Veng “… beh, ora lo vedremo… ho preparato un enigma e stavolta sarai tu a doverlo indovinare.”
“Se l’hai preparato tu allora di certo servirà l’intelligenza di una scimmia per risolverlo.” Divertito Guisgard.
“Fa poco il pallone gonfiato e rispondi all’enigma!” Con astio Veng.
E cominciò a recitare l’arcano:

“Forza
Sincera
Militare
Circolare
Scacchiera”

“Devi trovare la parola che lega queste 5.” Sicuro di sé Veng. “Buona fortuna.” Convinto di averla vinta lui.
Guisgard però, naturalmente, risolse l’enigma e nello scrivere la trama della recita non affidò nessun ruolo a Veng.

E voi, dame e cavalieri di Camelot, sapete risolvere l'enigma?
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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