“Che la colpa per la morte di Layla è mia soltanto.” Disse De Goth ad Altea, fissando il ritratto. “E di questo ne pago le colpe ogni istante del giorno e della notte.”
“Non crucciatevi, mio signore...” la vecchia.
“Barone...” mormorò il nonno di Altea “... perdonate se vi disturbiamo, ma eravamo giunti per la compravendita del castello.”
“Ebbene?”
“Il notaio Clemen è uomo di lettere e di leggi, di certo saprà descrivere il tutto meglio di me.” Disse il nonno di Altea.
“Milord...” Clemen “... purtroppo ad ora non vi sono acquirenti...”
“Come può un castello come questo non far gola a nessuno?” Nervoso il barone. “Lo vendo ben al di sotto del suo valore ed è di certo tra le costruzioni meglio realizzate di queste terre. Possibile nessuno ne brami l'acquisizione?”
“Viviamo in un secolo strano, milord...” spiegò Clemen “... si guarda al futuro ma con ancora l'idea e la visione feudale. Molti credono ancora a storie assurde e tante si raccontano su questo maniero.”
“Gli unici demoni e fantasmi che ho conosciuto qui” replicò De Goth “sono quelli che tormentano il mio animo.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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