Discussione: Personaggi Il vero aspetto di Lady Ginevra
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Vecchio 20-01-2019, 03.33.57   #48
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Una volta, da qualche parte, credo di aver letto che la regina Ginevra nacque nel mese di Gennaio.
Chissà, forse in una notte non diversa da questa.
Magari illuminata dalla stessa magica e misteriosa Luna che illumina la strada isolata nella campagna adesso.
In notti simili c'è qualcosa di segreto nell'aria, con le stelle che rade faticano a brillare nella nebbia e con il pallore lunare che acquista bagliori ipnotici, come fiori narcotici.
Sono le notti descritte in Cime Tempestose, quando Heathcliff scorge il fantasma della sua Catherine, o il conte di Fersen sogna lo spettro della sua Maria Antonietta.
L'innamorato, disse un poeta, è come un pittore che fra tante modelle cerca un volto ed uno sguardo che lui solo conosce, magari visto in sogno, in un'allucinazione o forse in un miraggio.
Come chi cerca di svelare il mistero di Monna Lisa del Giocondo, senza sapere che il suo vero volto era quello di un fantasma che solo Leonardo conosceva davvero.
O come l'Erico di Novalis che cerca il Fiore Azzurro, ignorando però che in verità rincorre un volto, quello di Mathilde.
Notti come queste sono le notti dei fantasmi.
Spettri che vagano nella solitudine di un silenzio infinito, simile alla brughiera sconfinata di fiori sconosciuti, dai quali sbocciano desideri e sogni perduti.
Io conosco Ginevra come nessun altro, anche se lei non lo sa.
Perchè ogni notte io passeggio con il suo fantasma, giocando a rincorrerla e conquistarla fino all'alba.
Poi giunge il giorno ed infine ancora la notte, dove il fantasma ritorna ed io ricomincio daccapo quell'eterno gioco di conquista.
A nessun altro appartiene Ginevra, se non a me, poiché io solo conosco davvero il suo fantasma.
Ne scorgo lo sguardo nei crepuscoli di giochi e di colori, nelle sere limpide e stellate, fino a quelle afose e salmastre di salsedine.
Riconosco il suo profilo bianco ed i lunghi capelli, dai quali gocce di brina e rugiada si sciolgono come cristalli su quadri di strade e contrade lontane.
Allora mi affianco a lei, immaginando di aprire la scatola di mogano e leggerle, come Cyrano che dettava a Cristiano sotto il balcone di Rossana, quelle lettere che scrivo da sempre, senza titolo e senza data.
Lettere in cui la cerco da sempre, anche prima di averla conosciuta.
E' l'oceano mare del Tempo e della distanza, dove si perdono le infinite notti di Gennaio.
E qui, tra i flussi di onde increspate di sogni, colgo un fiore che poi quel fantasma porterà con sé.
Un fiore che sboccia solo in notti di Gennaio.
Notti come questa.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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