Discussione: Ardea de'Taddei
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Vecchio 21-12-2009, 01.14.55   #133
Guisgard
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ARDEA DE' TADDEI

LXVII


SECONDA QUESTIONE: CARDIZIA, LE DAME DELL'INCERTOCUORE

"Amore stravolge ed abbatte
solo ciò che è di ostacolo alla
felicità degli uomini."
(Anonimo)


Il giorno dopo, salutati da tutta Caivania, Ardea e Biago lasciarono quella contrada per riprendere il loro viaggio.
La felicità e la spensieratezza, frutto dei colori e della musica della notte precedente, cederono presto il posto ad una velata e sottile inquietudine.
L’effimera gioia che quell’impresa aveva dato ad Ardea svanì appena ripresero il loro viaggio.
Quella perenne ombra che Ardea portava sul cuore, scese di nuovo ad offuscare i pensieri di quel cavaliere.
Quando il passato ritorna avvolto dai ricordi di un vita che oggi appare solo un’eterea illusione, allora tutto assume le immagini di uno spettrale e desolato deserto.
Un deserto sterile di speranza, di sogni e di fiducia.
Ovunque, in questo deserto, l’orizzonte appare come un’infinita distesa aliena del susseguirsi delle stagioni e la vita diventa un arido e buio istante di un giorno senza tempo.
La primavera vissuta nelle Cinque Vie, con i suoi verdeggianti prati, l’azzurro dei monti lontani, il cielo terso e luminoso, era svanita come neve al Sole.
La calda e vivace estate della corte di Afragolignone, con la spensieratezza e le promesse che solo madonna Giovinezza sa sospirare, sembrava essere stata spazzata via da un forte ed impetuoso vento.
Un vento che al suo passaggio aveva lasciato sinistri lamenti nel cuore di Ardea.
Una vita senza slanci, un domani senza speranze rendono arido di vita il cuore di un uomo.
Ardea lottava contro i suoi demoni e contro un’esistenza che, se prima era ricamata d’oro e d’argento, oggi appare fredda ed impoverita.
Ciò che di bello vi era nella sua vita solo fino a pochi giorni prima, oggi sembrava aver ceduto il posto alla desolazione ed alla miseria più cupe.
E tutto ciò appariva ad Ardea come un’inesorabile punizione per le sue colpe.
Come un insopportabile anticipazione dell’Inferno.
“Ecco” disse all’improvviso BIago, destando Ardea dai suoi pensieri “qui inizia la via che conduce a Cardizia, la seconda contrada che incontreremo nel nostro viaggio.”
Ardea fermò il suo cavallo e cominciò a scrutare la zona.
“Si” disse “dovrebbe essere questa la strada giusta. Tra un po’ dovremmo trovarci nella zona detta I Verdi Pascoli.”
“Perché questo nome?” Chiese Biago.
“Per la fertilità della sua terra e per la qualità del latte dei suoi armenti.”
Ad un tratto, dai cespugli che affiancavano e racchiudevano quella via, uscì un contadino.
“Sai dirci se questa via conduce a I Verdi Pascoli?” Chiese Ardea.
“No, miei signori” rispose il rustico viandante “questa via conduce ad un luogo conosciuto come l’Incerto Pascolo.”
“Sei sicuro?” Chiese stupito Ardea. “Non è questa la via che conduce a Cardizia?”
“Si, mio signore.”
“Allora per forze di cose” disse Ardea “da qui si arriva al luogo detto I Verdi Pascoli!”
“No, mio signore.” Ribatté ancora il contadino. “Da qui giungerete all’Incerto Pascolo.”
Ardea e Biago si scambiarono uno sguardo confuso.
“Questa via è vecchia di secoli” disse Ardea “la percorrevo spesso con mio padre da fanciullo! E sono certo che conduce a I Verdi Pascoli!”
“Mio cavaliere” rispose il contadino “questa strada giunge a Cardizia e da tutti è conosciuta come l’Incerta Via. Ed è vecchia come il mondo!”
“Mondo illuso!” Tuonò Ardea. “Vecchia come il mondo? Ti prendi gioco di me, villano!”
“Non potrei, mio bel signore!” Rispose intimorito il contadino. “Vi giuro sui miei figli che questo è il nome di questa strada.”
“E da quando?” Chiese sempre più irritato Ardea.
“Da quando a Cardizia comanda una nuova stirpe di signori.”
“Che stirpe?” Chiese Ardea. “Noi veniamo dal palazzo di sua signoria il duca e nessuno ci ha parlato di nuovi vassalli a Cardizia.”
“Non mi meraviglierei di questo!” Rispose il contadino. “Sono ormai due lunghi anni che il duca non passa da queste parti. A Cardizia sono successe un bel po’ di cose nuove!”
“Che genere di cose nuove?”
“Nuovi signori e nuove leggi” rispose il villano “ed anche le strade e i fiumi hanno nuovi nomi. Così, questa strada è conosciuta come l’Incerta Via ed il luogo del quale mi domandavate è chiamato l’Incerto Pascolo.”
“Perché con nomi tanto singolari hanno battezzato questi luoghi?” Chiese sempre più turbato Ardea.
“Perché ormai a Cardizia è stato rovesciato l’ordine naturale di tutte le cose. Non mi meraviglierei se in quella contrada domani il Sole sorgesse ad Ovest e lo scirocco soffiasse da Nord!”
“E tu non sai da cosa dipendono questi strani cambiamenti?” Chiese ancora Ardea.
“Preferisco, come tutti gli altri qui intorno” rispose lesto il contadino “di tenermi lontano da quel turbolento asilo! E vi consiglio di fare lo stesso, miei signori!”
Ardea allora fissò Biago e un momento dopo spronò il fiero Arante.
Così i due si incamminarono lungo l’Incerta Via che li avrebbe condotti verso la misteriosa Cardizia.


(Continua...)
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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