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Vecchio 12-08-2012, 11.04.13   #3050
Talia
Cittadino di Camelot
 
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
I due carcerieri non impiegarono molto tempo a prendere la loro decisione... mi credevano una strega e mi credevano morta... e di certo non volevano tenermi lì un istante di più!
Mi raccolsero quindi da terra senza neanche guardarmi... sentivo che i loro sguardi mi evitavano e ne fui sollevata perché, se si fossero soffermati ad osservarmi, si sarebbero di certo accorti che ero ancora viva.
In fretta, quindi, mi infilarono in quel sacco che poi chiusero frettolosamente...
Passarono alcuni minuti... sentii che mi sollevavano e mi trasportavano attraverso corridoi e scale, ma non fiatai... poi sentii di nuovo l’aria fresca della sera penetrare dalla lenta legatura e raggiungere il mio volto, la inspirai avidamente... ma fu solo un attimo di sollievo... poi i due uomini mi fecero dondolare due volte per poi lasciarmi cadere nel vuoto.
Trattenni a stento un grido...
Il sacco che mi conteneva ruotò su se stesso varie volte per l’impeto del lancio, tanto da farmi perdere l’orientamento... e poi, all’improvviso, con un tonfo sordo finii nel canale.
Ero scossa, stordita per quel volo inatteso... ma l’acqua gelida mi risvegliò all’istante.
Il sacco si bagnò subito e divenne pesante, mi sentivo trascinare verso il basso... presi un grosso respiro e fu appena in tempo, prima che in sacco iniziasse ad affondare ed io non avessi più aria... infilai allora a fatica le mani fuori dalla legatura, graffiandomele senza farci caso... e per molti minuti combattei con il legaccio... sapevo che se non fossi riuscita ad aprirlo sarei sicuramente affogata... ma, un po’ per la paura che mi stava assalendo ed un po’ perché l’acqua aveva gonfiato la corda, non riuscivo a sciogliere quel nodo... combattevo disperatamente, con entrambe le mani, sebbene lo spazio di movimento dei miei polsi stretti dalla corda fosse tanto poco... ed il sacco, pesante, mi trascinava sempre più verso il fondo...
Ed in quell’istante pensai a tante cose...
pensai a Sheylon ed alle sue ferite, pregai perché non fossero letali...
pensai al Casale ed ai miei fratelli, a Nestos, a Brand, a Pidge, a tutti... pensai a quanto bene volevo loro e a quanto mi mancavano...
pensai al Maestro, a ciò che aveva sempre cercato di insegnarmi e a tutto l’impegno che aveva sempre messo nel proteggermi e nel tenermi al sicuro...
pensai a Fyellon ed a quel gesto insano che aveva compiuto, pensai al perché lo aveva compiuto...
pensai a padre Anselmo ed ai suoi consigli...
pensai ai Cavalieri della Luna Nascente, al perché fossero tanto convinti e determinati nel volermi prendere, al perché non nutrissero neanche un minuscolo dubbio circa quel mio destino mentre io invece ne nutrissi tanti in merito...
pensai a tutto ciò che avevo appreso in quel viaggio... pensai al Belvedere, ad Andros e Chymela, alla misteriosa ragazza di Faycus, alla duchessa, al vecchio del pozzo, ai misteri di Gioia Antica... pensai al perché tutto ciò fosse stato messo sulla mia strada...
ma più di tutto e più di tutti, pensai a Guisgard...
pensai a tutte le cose che non gli avevo mai detto, a tutto ciò che avremmo ancora potuto fare e vedere insieme e per le quali non ci sarebbe stato più tempo se fossi affogata lì, pensai a quanto desideravo rivederlo almeno un’ultima volta, a quanto mi mancavano i suoi occhi limpidi e quel sorriso che lo illuminava quando era felice, pensai a come era sempre riuscito a farmi sentire serena e sicura, a scacciare dal mio cuore ogni paura ed ogni preoccupazione, pensai alla disperazione per la sua partenza ed alla gioia per il suo ritorno, pensai alle sue mani, a come mi sentivo quando stingevano le mie...
E poi si sciolse.
Sentii il nodo all’improvviso allentarsi, la corda scorrere ed il sacco aprirsi...
Ero stanca, stremata... l’acqua mi riportò a galla, respiravo a fatica, e la corrente prese a trascinarmi chissà dove... avrei tanto voluto uscire da quel canale ma non ne avevo la forza...
Poi all’improvviso, inaspettatamente, urtai contro qualcosa... mossi le mani... sentii terra e qualche basso arbusto... la riva... con le ultime, poche forze che mi erano rimaste mi aggrappai a quelli arbusti e mi tirai fuori dall’acqua, tossendo e ansimando... ero completamente bagnata ed avevo freddo, l’acqua ancora mi lambiva le caviglie, ma le mie forze erano ormai esaurite... scivolai a terra e nell’oblio dei sensi.
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** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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