Discussione: Il Tropico Lunare
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Vecchio 20-08-2016, 01.44.18   #4
Clio
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Retania

Nella foresta oscura e tetra si nasconde una torre solitaria e inaccessibile: la Torre di Giada, dove la leggenda narra sia nascosto il Cuore di Giada, un manufatto che racchiude al suo interno poteri inimmaginabili.
Si racconta che possa rendere invincibili in battaglia, catturare cuori, accumulare ricchezze, mentre secondo altri si ha un demone al proprio servizio, o ancora le cose più strane: chi dice che possa dare la felicità, rendere immortali, curare i malati, uccidere in un battito di ciglia.
Così, molti guerrieri, avventurieri, persino reali hanno cercato in lungo e in largo la Torre di Giada, nel ventre stesso della foresta.
La maggior parte di essi è morto o impazzito ancor prima di arrivare alla Torre, ma per quelli che vi sono giunti, la sorte non è stata certo migliore.
Si narra che il Cuore di Giada abbia un guardiano.
E anche sul guardiano ci sono le leggende più assurde: secondo qualcuno è un potente drago verde, altri parlano di un mostro, o ancora un demone, un gigantesco molosso a tre teste.
Comunque sia, nessuno è mai tornato indietro per raccontarlo, generando così le fantasie più assurde.
Si narra che il custode del Cuore di Giada sia legato al suo destino, e chi riuscirà a sconfiggerlo potrà poi averlo come schiavo, insieme al Cuore.



Un’altra mattina è giunta, il sole fa capolino tra le finestre della torre.
Un giorno come un altro, in una lunga e ripetitiva trafila che si ripete ormai da anni.
A meno che non si tratti di uno di quei giorni.
D'un tratto, udii il familiare richiamo del rapace, e mi affacciai alla finestra.
Un cavaliere solitario in sella al suo destriero arrivava.
Sorrisi.
Bramavo e temevo “quei giorni”, gli unici a non essere uguali agli altri, gli unici in grado di rompere la monotonia della mia vita.
Mi preparai in fretta, e raggiunsi la sala grande, illuminata da una strana luce verde, data da cristalli che riflettevano la luce del sole.
Poco dopo l’uomo arrivò.
Quello che si trovò davanti poteva sembrargli surreale.
Un lupo bianco con due occhi azzurri, avvolto da una forte luce stellare.
Questo era l’incanto del Cuore, in realtà era la custode che lo fissava, con una lancia in mano, intarsiata con simboli antichi, e con alle estremità dei cristalli di Giada.
“Chi osa irrompere in questo sacro luogo” la voce del Lupo rimbombò in tutta la sala.
“Io sono Sir Gartir e reclamo il Cuore di Giada, per salvare il mio signore che sta morendo…” disse il cavaliere, con un inchino.
Era sempre commuovente vedere come gli uomini pensassero che le motivazioni che li avevano portati lì fossero importanti, come se decidessimo di lasciar perdere tutto e consegnargli il Cuore.
La verità era che briganti o santi, tutti sarebbero andati incontro al medesimo destino.
Il Lupo ringhiò, e lo scontro cominciò.
Una danza atavica e primordiale in quello scenario così unico, una danza di morte, di vita e di libertà.
Una pioggia di colpi, fendenti, affondi, finte, sangue ferro e giada.
Finchè il cavaliere non cadde a terra, agonizzante.
Allora il Lupo gli inflisse il colpo di grazia, con i suoi gelidi occhi azzurri.
“Pulite tutto..” ordinò ai domestici che stavano nascosti.
Il Cuore di Giada era salvo un’altra volta.


Quello che le storie non raccontano, del misterioso guardiano del Cuore di Giada, è che non si tratta né di un drago, né di un demone, né di un mostro.
Ma di un semplice essere umano, di una donna per di più, condannata a quella vita fin da bambina.
Senza mai sapere cosa sia la libertà.
Perché il suo destino è legato al Cuore, e se lasciasse la Torre senza essere stato liberata morirebbe, ma essere liberata significava diventare schiava del padrone del Cuore.
E a quel pensiero la cattività non sembrava poi così male.
Eppure c’era una speranza, un’antica leggenda che le custodi si scambiavano di generazione in generazione, l’unica cosa che le tenesse in vita.
La profezia che un giorno il legame si sarebbe potuto spezzare.
E allora il Lupo Bianco sarebbe davvero stato libero, padrone del suo destino.
Ma non è altro che una leggenda, per centinaia di anni le custodi hanno terminato il loro servizio con la morte.
Quando una nuova custode viene istruita, sfiderà il Lupo Bianco e ne prenderà il posto se riuscirà a sconfiggerlo.
Deve sempre esserci il guerriero migliore a difesa del Cuore.
E non è poi così difficile far sparire bambine per addestrarle ad essere dei guerrieri implacabili.
Una custode non smette mai di combattere, al suo trentesimo compleanno, cederà il posto ad una custode più giovane, ma non sarà libera.
Diventerà sacerdotessa del Cuore, e resterà nella torre fino alla fine dei suoi giorni.
Nessuna di loro è mai stata sconfitta, nessuna di loro è mai stata liberata.
Molte infatti consideravano la profezia come un’invenzione di una custode per non impazzire, altre invece ci credono fermamente.
Io non so più cosa credere, non conosco nient’altro che il sangue e la cattività.
Un lupo non è fatto per essere rinchiuso, dopotutto.
Ed io è questo che sono.
Un lupo, il Lupo Bianco.
Il Lupo Solitario della Torre.
L’ultima custode del Cuore di Giada.



Quando tornai nella sala, le ancelle avevano gia pulito tutto, lasciandomi come di consueto, la spada del malcapitato.
La raccolsi e restai ad osservarla per un lungo istante.
Era di pregevole fattura, come molte altre del resto.
Così, la raccolsi e raggiunsi la sala più bassa in cui mi fosse concesso entrare.
L'ultima sala che vedevano gli intrusi prima di trovarsi al mio cospetto.
Qui, a monito, erano appese centinaia di spade, dei cavalieri, dei ladri, dei banditi e persino dei re, che avevano sconfitto le custodi nei secoli per proteggere il Cuore di Giada.
Guardai l'angolo dove c'erano tutti i miei trofei con un sorriso, mentre mi apprestavo a sistemare la mia ultima conquista.
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