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Vecchio 02-10-2011, 19.22.13   #7
Chantal
Cittadino di Camelot
 
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Chantal sarā presto famosoChantal sarā presto famoso
"Morvān,Morvān.."Nel delirio invocava la madre.
Ma Morvān non l'udiva,era in guerra.
"Morvān,Morvān.."Ripetevano gli astanti."Muore la madre senza pių rivedere Morvān suo!"
"Oh,Dio buono!Qual sorte orribile per questa donna agonizzante,dipartirsi senza il figlio,senza il frutto del suo grembo."Cantavano in coro le ancelle della casa vestita a lutto.
"Presto!Sta morendo,olio Santo portate!E pregate,pregate,pregate!"Diceva il frate.
Ma la madre:"Morvān,Morvān,figlio mio.Tu solo fosti orgoglio e gioia.Vieni a questa madre che se ne diparte dalla vita e brama ancor riaver sul grembo il capo tuo.."
Ma Morvān stringeva la spada,e per pianure e per colline andava errando col destriero suo dal manto,di neve,bianco.
Ecco!Apparve un Angelo sulla sua via.
"Morvān!"Chiamō.E come vento lo scosse e lo destō.
"Chi sei!"In guardia e spada in pugno urlō Morvān!
"Son Michele,Arcangelo di Dio!"
"Mio signore,son vostro servo!"Chinandosi al cospetto dell'Angelo il cavaliere.
"Tua madre,o figlio,sta morendo e agogna riveder una volta ancora il volto tuo!"
"Ma,Signore mio,ho viaggiato molte Lune,e molti giorni ho giā marciato,come giungere al cospetto suo in tempo breve,perchč viva ancor io la ritrovi?"
"La tua Fede,figlio,scandirā il tuo tempo.Presto!Vai!Tempo oltre non indugiare se tua madre brami riabbracciare!"
Morvān spronō con tanta forza che come nuvola in burrasca si lanciō il destriero suo sulla via del ritorno.
"Morvān,figlio mio!Tu sei quė,ora in Cielo l'anima mia puō riposar!"Sorrise la madre mentre al Cielo giā volgeva gli occhi.
"Madre,perdona il figlio tuo!"Pianse e invocō Morvān,e sul suo grembo il capo chino pose.
La Madre prese ad accarezzarlo,sui capelli e poi sul viso,ed ancora sui capelli e poi sul viso.Non smetteva.Non smetteva di accarezzare il figlio suo.E al suo grembo lo stringeva tra il pianto suo e gli ultimi sospiri.
"Madre mia,son cavaliere,e vado errando come si conviene.Ma nel cuore ho amore e pena per chi al seno mi allattō!"Morvān piangeva in quell'addio e la mano di sua madre baciava e stringeva.
"Morvān,figlio adorato.San Michele ho io implorato.Ora posso andare al Padre,la mia vita nei tuoi occhi ho ritrovato!"
E lucidi,gli occhi della madre,in quelli del figlio si posarono.
Poi l'ultimo respiro,e mentre ancor stringeva in grembo il capo di suo figlio,la sua mano perse forze e vita,e in un'ultima carezza,dai capelli al grembo suo scivolō con abbandono.
E sul grembo Morvān non pių sussulto colse,ma la Morte a placarle ogni affanno.
Strinse ancora la sua mano nella sua e al suo petto strinse il corpo esanime della madre,e il capo riverso sostenne con pietā.La strinse forte e la abbracciō.Poi all' Angelo della Morte la affidō.
(Ispirata a Breus)

Signore,quanto ci avete narrato č infelice e sublime insieme.
Avete legato un dolce ricordo di infanzia con la tragica miscredenza di un uomo perdutamente dannato.
Ma io,pur nutrendo pietā per quella figura che ha cosė amaramente ceduto alle lusinghe del Diavolo,sono pių trascinata dalla delicatezza dei vostri pensieri che,puri e autentici,posano un velo di grazia sulla dannazione stessa di chi non crede.
E l'accostamento tra il primo Angelo delle Milizie Celesti e lo scintillio delle armature dei cavalieri non puō che evocare il me il ricordo delll'antica ballata di Breus.
La leggenda narra che Morvān non giunse in tempo a riabbracciare sua madre.
,Ma,ricordate?
"Non c'č uomo pių bello , figlio mio, pių bello, no, d'un angelo di Dio". "Ma sė, ce n'č, mammina, se permetti, ce n'č mammina, cavalier son detti."Cavalier son detti,gli uomini pių vicini agli Angeli di Dio.Per questo,indegnamente,poichč io non so certo scrivere,nč ho la presunzione di definire "scritti" i miei pensieri,ho voluto ridare alla Madre e al Figlio quell'ultimo incontro fatto di sguardi supplichevoli e carezze,ingentiliti ed addolciti dalla Misericordia di un Angelo di Dio.Prendete queste mie parole come una testimonianza di fede da parte mia.Null'altro hanno a pretendere.Intanto,perō,vi ringrazio.Grazie dell'aver celebrato la Memoria di S.Michele.Quanto rimane,Guisgard,ed č la vera meraviglia dei vostri scritti,č che voi accogliete in petto il cuore di Cavaliere.
Chantal non č connesso   Rispondi citando