Icarius fissò per un lungo istante Talia.
“La mia felicità? E perché mai dovrebbe starti tanto a cuore? In realtà non c’è nulla tra noi.” Disse il duca. “Siamo poco più che due estranei. E tu mi parli della mia felicità! Ma cosa ne sai tu di me! Cosa ne sapete voi tutti di me!”
Si avvicinò ai piedi della statua di San Michele e vi si appoggiò con le mani.
“Vorrei non essere mai tornato! Mai!” Urlò con rabbia. “Vorrei essere lontano da tutto e tutti!”
Fissò a lungo il volto marmoreo e bellissimo dell’arcangelo.
Poi, voltatosi, si incamminò verso la porta.
“Hai detto che ti detesto…” mormorò a Talia passandole accanto “… ma non è vero… anche tu, come me, sei una vittima di questa grande tragedia… vuoi un consiglio? Tu che puoi… ritorna a Sygma e dimentica questo luogo…”
Raggiunse la porta ed aprendola disse:
“Andiamo… i nostri ospiti ci attendono… lo spettacolo non è ancora terminato…”
Un attimo dopo, i tre, raggiunsero gli ospiti nella Sala Grande.
Una Sala Grande dominata dal superbo ritratto di lord Ardeliano, che col suo sguardo sembrava osservare tutti loro, che simili ad eteree marionette parevano muoversi su un desolato e disperato palcoscenico, protagonisti, loro malgrado, di un grande dramma.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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