Era come se quel momento idilliaco non dovesse finire mai, come se ormai ci fossimo estraniati dal mondo e rintanati in un mondo solo nostro, dove non esisteva nient'altro che non fosse il nostro amore.
Ma non era così, e la realtà bussò rapida alla nostra porta, sotto forma di telefono che squilla.
Alzai appena la testa, e sbuffai piano.
"Chi devo uccidere?" fintamente minacciosa, indicando con lo sguardo il telefono.
Poi il mio sorriso si allargò, dopotutto ormai era l'alba e avevamo una missione importante.
"Rispondi, magari è Iasevol che si chiede dove siamo finiti.." con un sorrisetto malizioso, per poi accoccolarmi contro di lui e baciarlo piano, sul collo e sul petto.
Sapevo che presto ci saremmo dovuti alzare, e volevo rimandare il distacco il più possibile.