“Sarà bollente temo...” disse Guisgard, portando Clio per mano verso il bagno.
E qui aprì l'acqua della doccia.
In breve il vapore appannò vetri e specchi del bagno, fino ad inumidire i loro vestiti.
Allora lui la guardò, sorrise e piano comincio a sbottonare ogni suo bottone e a tirare giù ogni cerniera lampo del suo vestito.
E nello spogliarla la guardava fissa negli occhi.
La lasciò così solo con indosso biancheria intima.
Ma durò poco ed alla fine le tolse anche quella.
Intanto il vapore rendeva tutto più umido, quasi bagnato.
Infine le fece sollevare una gamba per volta, tirandole via prima una scarpa, poi l'altra.
E quando la ragazza fu completamente nuda davanti a lui, la guardò di nuovo.
Tutta.
In ogni parte.
“Come si può dire” mormorò “che non sei una donna vera?”
Mentre la stanza era sempre più calda, bollente.
E non solo per il vapore.