"No!" replicai a quelle parole, con la stessa rabbia, portando indietro la mano.
Che diamine voleva fare?
Poi quella spinta, all'improvviso, che mi fece cadere sul letto, e far rovesciare la bottiglia per terra, dietro di me.
Tuttavia non riuscii ad alzarmi, perchè si gettò su di me, tenendomi ferma col suo corpo.
Il suo corpo contro il mio, e una fiamma rapida e improvvisa mi attraversò in un momento.
Non avevo mai provato nulla di simile.
Mi stupì talmente tanto quella sensazione così forte che esitai a reagire.
I suoi occhi nei miei, poi, non aiutavano a gestire meglio la situazione.
Allora lo guardai, lo guardai a lungo, dritto negli occhi.
Intanto la fiamma cresceva, sempre di più.
"Vuoi fare la lotta con me, Guisgard?" dissi infine, con voce calda e aria di sfida "Attento.." mentre le mie gambe sfioravano il suo corpo per andare a congiungersi poi attorno alla sua vita "È quello che so fare meglio..." con un sorriso enigmatico, mentre stringevo la presa facendolo cadere addosso a me.
Non dovevo farlo...
Me ne resi conto quando ormai sentii il calore del suo corpo su tutta me stessa.
Eppure era la prassi, sbilanciandolo non era più in vantaggio e avrei potuto girarmi.
Dove avevo sbagliato?
Non lo sapevo, ma ero come paralizzata, come se improvvisamente fossi incapace di calcolare la mossa successiva.
Come se tutti i miei circuiti fossero andati in tilt.
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