Quelle parole di Guisgard mi tranquillizzarono.
Era davvero solo un favore che si sentiva di fare ad un vecchio amico.
Il suo sguardo era sincero.
Chissà perchè mai la cosa mi aveva dato fastidio, dopotutto che sapevo io della sua vita?
La stanza era davvero molto carina, e fui lieta che cambiasse discorso.
"Sì, lo è.." guardandomi attorno "È persino più grande della mia..." ridendo piano.
Poi si scusò di nuovo, e io ne rimasi sorpresa.
"No.." farfugliai, alzando gli occhi su di lui "È colpa mia... non avrei dovuto perdere il controllo in quel modo... non so che mi stia succedendo.." ammisi "Forse la verità è che ho invidiato la donna che credevi che fossi.." con due occhi spalancati, sognanti e timorosi insieme "Forse volevo quello sguardo per me... per la vera, me.." sussurrai, senza staccare gli occhi dai suoi "E quando ti ho detto la verità e hai iniziato a trattarmi come se fossi solo una macchina io.." scossi la testa "Sono impazzita.." arrossendo.
"Lo so che non ha il minimo senso..." scuotendo la testa "A volte vorrei essere la bella ragazza che credevi che fossi..." sospirai "Ma sono quello che sono..." con gli occhi tristi.
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