“Zitta...” disse lui a Gaynor, mentre dei passi giungevano da fuori “... sono le guardie... è l'ora del giro d'ispezione...” mormorò “... stanno andando via...” fissandola “... smetti di piangere...” avvicinandosi a lei ed asciugandole con un dito le lacrime “... ricomponiti...” alzandole delicatamente una spallina del vestito scesa “... non è come credi... non sei qui per soddisfare i desideri di chissà chi... ora non posso spiegarti, né dirti altro... sappi però che sei preziosa...” accarezzandole il seno che sporgeva dal vestito stretto “... molto preziosa...” e si chinò a baciarle la generosa scollatura “... mi aspetterai? Passerò stanotte... o le canaglie non fanno per te?” Giocando con la bocca sulla sua pelle.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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