“Non lo so...” disse Guisgard guardando la strada “... ma comunque non mi piace... tieniti forte...” a Clio, per poi inserire la marcia ed aumentare la velocità.
Cominciò così a correre verso quelle figure ferme nel mezzo della strada, suonando il clacson per farle spostare.
Sembravano teppisti.
Al suono del clacson si voltarono sorridendo beffardi.
Poi si lanciarono ai lati della strada, liberando il passaggio all'auto bianca.
“Ma che idioti!” Gridò loro Guisgard.
Un attimo dopo però un'altra figura apparve in mezzo alla strada.
Stavolta del tutto diversa.
Era abbigliata in modo strano, insolito ed inquietante, quasi fosse giunta da un'altra epoca.
Si trattava di un uomo che sorrideva in modo sinistro verso Guisgard e Clio.
Il pilota lo vide solo all'ultimo istante e frenò di colpo, investendolo però in pieno.
“Dannazione!” Urlò Guisgard. “Credo di averlo ammazzato!” Saltando poi fuori dall'auto per sincerarsi delle sue condizioni.
E con sua sorpresa lo vide in piedi, vivo e vegeto.
Sempre con quel suo ghigno sinistro.