Seguii volentieri Iasevol, verso una sala sotterranea e insonorizzata.
Mi guardavo intorno sempre più stupita, sempre più affascinata da tutto quello.
C'era un pannello d'acciaio al centro, sembrava indistruttibile.
Poi arrivò la splendida macchina di mio padre.
Ancora non ci credevo che poteva essere vivo da qualche parte.
Dovevo fare qualcosa, qualcosa che potesse rintracciarlo.
Ma cosa?
Possibile che nei miei circuiti non ci fosse un programma adatto alla situazione?
Perché io che avevo sempre le risposte ora invece non sapevo che pensare?
Cercai di non pensarci e di concentrarmi sulla macchina che protagonista faceva il suo ingresso trionfale.
"In cosa consiste il test dell'acciaio?" chiesi al professore, incuriosita.
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