Avevo anche una nuova stanza, dove il professore mi lasciò sola.
Mi guardai attorno, scoprendo con piacere che nonostante fosse piccola era molto confortevole e carina.
La vista era così diversa da quella della mia camera in città: potevo vedere la campagna, non avevo mai visto la campagna in realtà.
Sorrisi, senza distogliere lo sguardo, mi accorsi che mi dava un senso di pace quella distesa verdeggiante.
Poi pensai a sistemare i bagagli: riposi gli abiti nell'armadio, il mio libro preferito sul comodino, qualche apparecchio tecnologico nel cassetto della piccola scrivania, dove misi anche gli appunti di mio padre sulla sua nuova invenzione.
Una volta finito, mi sedetti sul letto, lasciando che lo sguardo vagasse sulla campagna.
Chissà che cosa mi sarebbe successo ora, che cosa mi avrebbe aspettato in quel Centro.
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