Si amarono con passione e vigore, a tratti con disarmante dolcezza, tra baci e carezze, in certi momenti invece con disperato impeto, dove Gaynor provò quasi dolore.
Un dolore fisico, ma accompagnato da un profondo piacere emotivo.
Il piacere dato dal proibito, come se si stessero amando contro ogni tabù, ogni morale, ogni limite o costrizione.
Provò tutto Gaynor.
Ogni sorta di piacere e contatto, ogni gioco e sottomissione.
Era sua.
Totalmente e disperatamente.
Era la sua schiava, la sua bambola di carne.
Hiss appariva come un demonio, o un Angelo, a seconda dei momenti.
Eppure solo lui poteva amarla così.
Solo lui poteva possederla in quel modo.
Percè era il solo modo che Gaynor aveva mai conosciuto in vita sua per sentirsi finalmente donna ed amata.
Si, per la prima volta si sentiva amata e si sentiva donna.
Perchè nulla era più romantico di quell'amplesso.
Nulla al mondo.
O forse non esisteva più alcun mondo.
Perchè quei gemiti, quei sussulti, quelle grida, quelle bocche unite e quelle mani intrecciate significavano una cosa sola.
Amore.
Era Amore.
Amore vero e totale.
Fatto di giochi ed intimità, di godimento ed estasi.
Era Amore.
Il loro Amore.