I loro corpi scivolavano l'uno sull'altro, mentre Icarius e Clio continuavano a baciarsi, a toccarsi, a stringersi.
Allora lui, senza smettere di baciarla, prese una ciotola in cui erano stati posti i sali profumati.
Li versò nell'acqua, per poi stringere di nuovo a sé la ragazza con le mani.
Poi le loro labbra si staccarono ed Icarius, restando steso in acqua, fece alzare Clio, stando seduta su di lui.
Lei era davanti al pilota, col petto nudo e bagnato.
Lui prese l'acqua e stavolta dolcemente lasciò scivolare e scorrere con le mani sui seni di lei, come una carezza calda e profumata.
Poi iniziò ad insaponarla, tutta, ovunque, senza smettere di guardarla negli occhi.
E più la guardava, più la insaponava.
E più la insaponava, più la toccava.
E lei ne traeva piacere.
Un piacere forte, travolgente, folle.
Un piacere che pareva farla ardere più dell'acqua calda.
“Il tuo Cuore di Giada” disse in un gemito lui “non potrà mai liberarti da me... dalle catene del mio Amore... sei mia...” senza smettere di ricoprirla di schiuma.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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