Oberon si voltò.
“Dacey...” disse “... ho sbagliato ogni cosa... ogni calcolo... ho sbagliato tutto... i mostri non si fermano come pensavo... forse neanche è possibile farlo... forse solo un uomo può riuscirci e non sono io...”
In quel momento l'orologio di Oberon che Dacey aveva in tasca, dopo averlo trovato nello studio di suo padre, cominciò a suonare.
Oberon però non c'era più, svanito tra il via vai dei servi e dei soldati nel cortile.