Palos comprese che Altea non si sentisse bene e le si avvicinò per sorreggerla.
“Dottoressa...” disse lui tenendola per un braccio.
Ma per Altea tutto si fece buio...
La corte era fatta di splendido porfido rosso, con file regolari di colonne tortili che scandivano il corridoio fino al regale trono di marmo bianco.
Qui, a precedere gli scalini che davano al seggio reale, un basso archetto imponeva a chiunque di passare inchinandosi al cospetto dei sovrani.
Il re era già seduto quando nella sala arrivò la regina, attirando gli sguardi di tutti presenti.
La donna, dai capelli di un ramato scuro, con gli occhi verdi ed indosso la tunica regale, raggiunse il suo sposo, per poi sedersi accanto a lui.
Ma appena nella sala giunsero alcuni soldati i suoi occhi di smeraldo rapidi si posarono sul bel capitano, seguito da un cenno d'intesa noto solo a loro due.

“Dottoressa...” chiamò Palos, riuscendo poi a destare Altea da quella visione “... vi sentite bene? Dottoressa...”