Quelle carezze sui miei capelli, quello stringermi al suo petto... in pochi attimi mi sentii confortata, come se il calore e la vicinanza di un altro essere umano avessero restituito a me quell'umanità che gli indigeni avevano voluto sostituire con la bestialità.
Alzai il viso verso il suo, gratificandolo con il sorriso più caloroso che potessi rivolgergli. "È il più bel complimento che abbia mai ricevuto, considerando che avrò un aspetto orribile... mio Dio, se ripenso a quello che è successo! Si, hai ragione, andiamo via... allontaniamoci, prima che quell'orrenda creatura faccia ritorno..."
Così, mano nella mano, ci inoltrammo nella foresta, dove l'umidità rendeva l'aria irrespirabile. "È vero, sembra quasi che abbia piovuto ininterrottamente per mesi... è tutto fradicio qui intorno..."
Poco dopo, giungemmo ad una grotta, che capii essere il suo nascondiglio. Una volta entrati, vidi che c'erano altri due uomini all'interno. Vedendo i loro abiti, osservai meglio anche il mio salvatore. Tutti e tre indossavano divise carcerarie ed avevano inequivocabili cerchi di metallo ai polsi, che un tempo erano uniti da una catena. Di colpo, mi resi conto di essere in compagnia di tre detenuti evasi. Stranamente, forse a causa di ciò che avevo appena subìto, la cosa non mi toccò affatto. Dopotutto, se il mio viso non era diventato un teschio, lo dovevo soltanto a lui, l'uomo di cui non sapevo nemmeno il nome. Gli strinsi la mano ancora più forte, mentre alle labbra mi saliva un saluto. "Salve, signori..."
Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk
__________________
"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato."
|