Albeggiava, mi accorsi con un sorriso.
Com'era volata quella notte, così strana e nuova, così segreta e pura.
Una notte come non ne avevo mai vissute.
Poi quelle parole di Icarius, e il mio sguardo si allargò, di stupore, speranza e un'altra miriade di emozioni che non conoscevo, che non potevo chiamare per nome, perché non avevano nome per me.
Dunque l'Amore esisteva davvero?
Non era rinchiuso nei libri, non era qualcosa che cresceva e nasceva fuori da quella torre?
Poteva l'Amore arrivare a tanto?
Spingere un uomo a sfidare un demone senza tempo, rischiare il tutto e per tutto.
Già, ma non ci sarebbe stato il mio fantomatico padre ad aspettarlo, ma io stessa.
Io avrei dovuto ucciderlo.
E la sola idea mi terrorizzava.
Tuttavia non riuscii a dire niente, mentre mi guardava, ma solo a sorridere piano, dolcemente, prendendo la sua mano nella mia.
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