Il dirigibile sorvolò le mura della maestosa città dai tratti futuristici, eppur antichi, fino a scendere su una torre che fungeva da piazzale per l'atterraggio.
“Non è cambiata Retania...” disse Oberon fissando la sterminata capitale “... resterà bella per sempre...” poi notò la seconda fila di mura “... una nuova protezione...” fissando poi Eisa “... come mai? E' forse in corso una guerra?”
“Saprete tutto molto presto, professore.” La donna.
Allora l'uomo si voltò verso Dacey con sguardo perplesso.
“Prego, scendiamo...” disse Eisa.
E scesero dal dirigibile, trovando una carrozza a reazione, che in breve li portò fino all'acropoli, dove sorgeva il grandioso palazzo governativo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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