Accarezzata dal vento e dalle foglie del mio cipresso, riposavo su uno dei suoi rami lasciando completare alla natura ciò che non posso fare io. Svegliata scesi dall'albero per togliere qualche erbaccia. Si mise a piovere ma non avevo finito il mio lavoro così continuai. La sera per l'ora di mangiare finii di piovere, il tempo di farmi asciugare e la notte ricominciò. Picchiettando sulle foglie e sul terreno mi cantava la sua ninna nanna. Quel suo suono affettuoso mi coccolava addolcendo il mio sonno difficile per il riposino pomeridiano. Essere la guardiana degli alberi è un gran lavoraccio che mi porta a volte ad addormentarmi per la stanchezza. Grazie al mio lavoro però sono riuscita a fabbricare la mia piccola casetta nel mezzo del bosco su un cipresso che a quei tempi era un po' mal andato e ciò mi portò a tagliare qualche ramo per fare spazio.
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