Preda di quella passione, sbottonai la giubba e la feci cadere a terra, poi feci lo stesso con la camicia, finché le mie mani non trovarono la sua pelle.
Allora restai per un lungo istante ad accarezzarlo, a disegnare con movimenti leggeri ogni muscolo, mentre la passione mi infuocava sempre di più.
Eppure c'er sempre qualcosa che mi fermava.
"Almeno parlami.." sussurrai, posando la testa sul suo petto, per un istante.
Poi la rialzai a cercare i suoi occhi, mentre i miei si erano riempiti di lacrime.
"Non puoi trattarmi così..." sussurrai "Ho il diritto di sapere.." con un filo di voce.
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