Guisgard ci condusse nello studio adiacente, così restammo noi tre soli.
"Innanzitutto vi ringrazio di averci ricevuti. Il signore qui presente, che tra l'altro è un de' Taddei, è a conoscenza del luogo in cui è stato scritto quel libello di cui discorremmo durante la conferenza, in pratica il manifesto degli Illuministici..." Gli raccontai così di E'hiss e di Viola e del castello in cui era stato stampato il libello.
"Se sono venuta qui, è perché desidero che il nome di E'hiss sia riabilitato, oltre che ovviamente sterminare quella banda di maledetti... sono convinta che dietro quei modi da damerino che usate avere ci sia ben altro, dopotutto avete in mano un impero e per gestirlo ci vuole cervello... scusate la franchezza, ma sono abituata a parlare così come penso. Ci aiuterete? Oppure ho mal riposto la mia fiducia?"
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato."
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