Ordifren ascoltò con attenzione ogni parola di Gwen, restando a fissarla con le dita delle mani congiunte in posa riflessiva.
Poi, senza tradire emozioni di sorta, prese penna e calamaio, per poi cominciare a scarabocchiare su un foglio bianco.
“In tutta sincerità” disse infine “temo siate stati vittime di un folle. Avete rischiato di morire e solo per una casualità siete ancora vivi. Solitamente i folli omicidi uccidono senza un filo logico e scoprire del perchè vi abbia risparmiato è pressoché impossibile.”
“Credete sia legato a quei furfanti che rubano nei musei e nelle chiese, professore?” Chiese Theris.
“E' difficile a dirsi.” Rispose Ordifren. “Sembrerebbe di sì, ma tuttavia sono perplesso...”
“Ossia?” Theris.
“Beh, per prima cosa mi avete detto che la chiesetta in cui tali assurdi fatti sono avvenuti è chiusa praticamente per un anno intero, fatta eccezione per un le Festività Cattoliche dell'Ascensione e di Pentecoste.” Mormorò il professore. “Dunque l'accesso è negato a chiunque non sia un chierico. Riflettete allora, ragazzi miei... chi ha interesse a mostrare le chiese sotto attacchi di ingiusti criminali? Chi ne trae beneficio? Ma soprattutto, come potrebbe un normale criminali o maniaco entrare ed uscire da quella chiesetta senza però lasciare tracce di scasso o forzature?”