Socchiusi gli occhi prendendo le sue mani tra le mie. Forse sarebbe stata l'ultima volta che le toccavo.
" Il mio vero nome è Karishma, significa miracolo. Lo scelse mia madre prima di morire per le complicazioni del parto. Avevo un fratello più grande e un padre. Un uomo che mi ha da subito incolpata per la morte della moglie. Lui era una sorta di...principe>> esitai perché non conoscevo bene come definire il titolo di mio padre in un'altra lingua.
" Ho vissuto reclusa nel palazzo mentre mio fratello veniva istruito a succedergli. Purtroppo non è mai successo. É arrivata la guerra, un re di uno stato confinante decise di volersi espandere a nostri danni. Mio fratello morì in battaglia per mano di questi e mio padre accettò le condizioni della resa.
Io ero la condizione. Ero poco più di una bambina e mio padre mi diede in pasto ad un uomo sadico e violento, le cui precedenti mogli erano scomparse in circostanze mai chiarite. Dovetti sposarlo e giacere con lui" disgustata da quel ricordo " perché dovevo fornirgli al più presto un erede. Ogni volta che mi chiamava nelle sue stanze era ...una tortura. Ne porto ancora i segni, stava attento a non colpirmi mai in volto però. Dopo un paio d'anni rimasi incinta ma lui, era ubriaco, si convinse che portavo una femmina e ... " la mia voce prese a tremare " quello che mi fece fu...devastante. Persi il bambino, era un maschio.. E poco dopo scoprii di non poter avere più figli. Credevo mi avrebbe uccisa quando lo avesse scoperto ma uno dei suoi fedeli comandanti pagò il medico affinché tacesse. Lui era l'unico che condannava le azioni di mio marito nei mie confronti, l'unico che mi riservava una parola gentile. Mio padre mi aveva abbandonata da tempo, fingendo di non avere una figlia. Col tempo mi fidai di questo comandante, credendo che il suo affetto fosse sincero. Riuscì a convincermi ad avvelenare mio marito. E fu così che mi macchiai di morte per la prima volta. Avvelenando il the della sera. Nessuno si accorse di nulla visto che già la sua salute era precaria. Credevo davvero che sarei stata libera ma... Il comandante si rivelò essere della stessa pasta di mio marito, mi aveva usata solo per toglierlo di mezzo e prendere il potere. Quando minacciò di rivelare tutto e portarmi sulla forca ...io presi una pistola e nella lotta che derivò beh...sentii solo uno sparo e lo vidi cadere a terra. Dovetti fuggire e cercai rifugio da mio padre che mi rinnegò ancora, nonostante fosse al corrente dell'inferno che avevao vissuto per anni. Gli implorai di proteggermi ma si tirò indietro. Ho sparato anche a lui, con le lacrime agli occhi. Infine ho preso tutto ciò che potevo, dalle ricchezze di mio padre a quelle di mio marito e sono fuggita qui. "
Terminai che tremavo e piangevo e lo guardai attendnedo la reazione
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It is saying that if you really desire something from the heart ... then the whole universe will work towards getting you that
Dacey "Karishma" Starklan
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