Certo, come no...
Annuii a quelle parole di Guisgard, sapevo che avrebbe minimizzato, ma anche che non lo pensava veramente.
Tuttavia non l'avrei mai contraddetto, e mi limitai a sorridere.
"Naturalmente capo.." dissi soltanto "Troverai tutto pronto...".
Così rientrai a palazzo, e iniziai a sistemare le ultime cose, dovevano ancora arrivare i fiori per abbellire il salone, cominciavano ad arrivare i primi camerieri per il buffet di benvenuto che sarebbe stato servito agli ospiti, e tutto il resto.
Insomma, un bel da fare, un via vai di gente di servizio, e molte cose da sistemare.
Tanto che non mi cambiai neanche ma coordinai il tutto con quell'abito, indossando solo una giacca, perché tanto mi sarei cambiata direttamente per la mostra. Ma prima tutto doveva essere perfetto.
Quando mi si avvicinò un custode, guardai stupita l'orologio.
"Dille che la mostra aprirà soltanto nel pomeriggio, per favore..." gentilmente.
Il tempo passava, e sistemai tutto alla perfezione, volevo che tutto fosse al suo posto, che tutto fosse come l'avevo immaginato.
Mi ritrovai ad essere sempre più contenta del mio lavoro, e sempre più soddisfatta di come riuscivo a farlo.
Mangiai qualcosa di veloce, e sistemai le ultime cose.
Ormai tutto era pronto, mancava solo l'ospite d'onore: la teca.
Ma dato che non avevo la certezza che la guardia del corpo fosse nel palazzo, mi guardai bene dal prenderla.
Dopo pranzo mi diressi nella mia camera, per prepararmi adeguatamente.
Un bel bagno ci voleva proprio, con tutte le emozioni che quella notte aveva suscitato in me.
Potevo ancora sentire le sue mani su di me, le sue carezze, quello sguardo fisso nel mio.
Sospirai, non dovevo perdermi in quei pensieri, o sarei arrivata tardi io stessa, pensai con un sorriso divertito.
Così mi alzai e finii di prepararmi.
Avevo scelto un abito molto sobrio per quella sera, un conto era essere da soli, ma davanti a tutta quella gente non avrei mai osato.
Sarei stata al suo fianco dopotutto, dovevo essere professionale.
Fortunatamente non avevo bisogno di un vestito scollato per attirare la sua attenzione, pensai con un sorriso divertito.
Mi piaceva quella dicotomia, quel rapporto professionale in pubblico ed intimo nel privato. Era come condividere un segreto, rendeva il tutto ancora più intrigante di quanto già non fosse.
Ad ogni modo, l'abito che avevo scelto era di seta blu, accarezzava dolcemente il mio corpo, come una carezza leggera, e la strana collana lo impreziosiva.
Allacciai Damasgrada alla cintura, come avevo fatto all'inaugurazione, dato che io non ero affatto tranquilla.
E non volevo essere impreparata nel caso ci sarebbe stato da divertirsi.
Così, una volta pronta, scesi di sotto e raggiunsi Ernot.
"È tutto pronto.." gli dissi "Andiamo a prendere l'ospite d'onore?" riferita alla Teca d'oro.