Quell'abbraccio, così intimo, così raro, così nostro, così prezioso.
Mille volte più prezioso di quanto le donnette libertine che gli giravano intorno avrebbero mai potuto sperare, e mille volte ancora più intimo.
E in quel momento mi sentivo incredibilmente ricca e privilegiata.
Ero felice, nonostante l'interruzione della cena.
Ero felice perché ora sapevo che c'era qualcosa di più, che non si stava prendendo gioco di me, altrimenti non mi avrebbe mai concesso quella promessa.
Mi ricomposi ridendo piano, e scesi con lui dalla carrozza.
Qui trovammo Ernot e Bafon.
A quelle parole di Bafon, trasalii, sapevo che Guisgard avrebbe voluto parlarci, ma temevo che minimizzasse come al solito.
Che potevo dire?
"Sarebbe interessante scoprire che cos'ha da dire..." Pensierosa "Voglio dire, anche per la sicurezza della mostra.. Non dimentichiamo che questa sera ci sarà l'inaugurazione della mostra, con tutti gli invitati...".
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