Anche Guisgard fissò Vivian e sorrise.
E lei, con i suoi occhi piccoli ed azzurri, il viso fanciullesco e sognante, i capelli appena mossi dalla brezza sul Lagno, forse mai gli era sembrata così bella.
E così, un attimo dopo, come se la distanza che percorre il mondo intero fosse raggiungibile dal tocco di una mano, si ritrovò a sfiorarle il viso, in una dolce carezza.
Ma ad un tratto si udirono dei rumori lontani, che interruppero il violinista e spezzarono quelle note incatenate alla sera.
Guisgard si voltò verso la strada che il battellino costeggiava, vedendo alcune carrozze della gendarmeria che veloci correvano verso la periferia cittadina.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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