Vivian assaggiò quella pietanza, gustandola con gli occhi chiusi.
L'intenso ed inebriante sapore avvolse il suo palato ed i suoi sensi.
Allora un musicista si avvicinò al tavolo e col suo violino iniziò a cantare:
“I tuoi occhi son perle rare stasera,
raggianti d'Afrodite e gioiose sì d'Era.
Per l'una certo il Sole e la Luna ruberei
e per l'altra scalerei tutti i cieli degli dei.
E poi il tuo sorriso e quella sì ilare bocca,
fino al cuor, come dardo di Cupido, scocca.
Di storie d'Autunno chiederei a fior e fronde
e persino alle stelle, per veder chi poi risponde.
Ma poi non domandar mai le trame del mio Amor,
esse son perse tra petali e foglie, qual mio unico tesor.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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