"Theris, no!" urlai.
Era troppo tardi.
Affondai il viso nelle mani, in lacrime.
Non avrei voluto che assistesse a quell'atrocità, ma lui non mi aveva dato ascolto.
Chiusi la porta e mi inginocchiai accanto a lui, prendendolo fra le mie braccia e stringendolo forte, quasi per cullarlo.
Mi distruggeva vederlo in quel modo, in lacrime.
Cosa avrei potuto dire? Ogni parola, ogni frase sarebbe sembrata di circostanza, così rimasi in silenzio, cercando di calmarlo.
"Andate subito a far chiamare il dottor Rainneg, adesso" ordinai con tono perentorio alle cameriere, anche per rimanere sola con Theris e lasciargli metabolizzare la cosa con calma.
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