Il cibo arrivò, ed era davvero ottimo, forse la cosa più buona che avessi mai mangiato, o forse era solo quella sera, a rendere tutto più magico, tutto come in un sogno incantato.
Alzai il mio calice per brindare, e quelle parole mi colpirono come una pugnalata al cuore.
Non era colpa sua, non poteva sapere.
Arrossii di nuovo, abbassando lo sguardo.
Il passato era passato, ed in quel momento non sembrava nemmeno appartenermi più, ora contava solo quel meraviglioso presente, così ricco di emozioni.
Emozioni che erano nuove e sconosciute, ma si facevano sempre più forti.
"A stasera.." Dissi soltanto, con un sorriso, senza mai staccare gli occhi dai suoi.
Dovevo stare attenta, o ci sarei annegata in quel cielo infinito.
Eppure sembrava tutto così vero, come se ci fossimo solo noi due al mondo.
Abbassai lo sguardo sul mio buonissimo piatto, prendendo un'ostrica tra le mani, per costringermi a distogliere lo sguardo.
Non dovevo cadere in quella rete, non dovevo farmi strane illusioni, dovevo stare con i piedi per terra.
Ma poi Guisgard chiamò un violinista, io alzai lo sguardo, sorpreso, incredulo, emozionato.
Mi aspettavo che ribattesse con una battuta alle parole del musicista, che puntualizzasse che.. No, non ero la sua fidanzata.
Ma lui invece lo esortò a suonare, e già alle prime note avevo dimenticato tutti i dubbi di poco prima.
"Lo è.." Dissi poi, a bassa voce "Una serata speciale.." Sorridendo, con gli occhi nei suoi.
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