Poco dopo l'apertura, una cliente entrò in bottega.
"Buongiorno, signora Maria... il bouquet è pronto, devo solo legarvi dei nastrini..." dissi sorridendole. Il sorriso però mi morì sulle labbra quando la signora parlò di un fantasma che avrebbe scacciato i briganti dal Palazzo dei Gigli. Allora non ero l'unica ad averlo visto!
Presi il bouquet e terminai la decorazione di nastrini bianchi.
"Beh, sono sicura che sarà lo stesso un gran giorno per voi... la bellezza di vostra figlia oscurerà malefatte e fantasmi vari, ne sono sicura..." le dissi facendole l'occhiolino... avevo fretta che se ne andasse, per cui le diedi il bouquet e le augurai ogni bene per le nozze. Fortunatamente mi pagò senza intrattenersi a parlare e andò via.
Salii sopra, mi tolsi il grembiule che usavo per lavorare e raccontai a nonna di ciò che aveva detto la signora Maria. "Devo tornare al Palazzo, nonna... devo dire a quei due che anch'io ho visto ciò che sembrava essere un fantasma... lo sapevo che avevo sbagliato a tacere..." le diedi un bacio sulla guancia "Non preoccuparti se faccio tardi, sono in compagnia di poliziotti..."
Scesi giù e lasciai la bottega, salendo sul calesse. Arrivai a Palazzo una decina di minuti dopo, legai Elinor ad un'inferriata ed entrai. I gendarmi mi avevano conosciuto la sera prima, per cui non mi fermarono. Tra la folla di persone che ancora era lì, cercai Lion con lo sguardo. Lo vidi e mi avvicinai subito. "Tenente, ascoltatemi... sono tornata indietro perché in città si vocifera di un fantasma che ha sconfitto i briganti... ebbene, tenente, quel fantasma l'ho visto anch'io stamattina, sul tetto del palazzo. L'ho visto, nero e incappucciato, e dopo un attimo era sparito..."
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato."
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