Il buio.
Il silenzio.
La paura.
Vivian si destò ad un tratto e cominciò ad agire come se sotto ipnosi, come se fosse preda di una certa enfasi.
Poi, ad un tratto, le luci si accesero.
Le lampade ripresero ad illuminare il salone.
Ma poco dopo cominciò ad albeggiare, con le luci del giorno nascente che schiarivano le vetrate e le volte.
Vivian così si trovò circondata da alcuni cadaveri.
Cinque era stata lei ad ucciderli, nel silenzio, come fosse un'assassina professionista.
Gli altri cadaveri, una dozzina, erano sparsi per il salone, tutti con la gola sgozzata o il petto lacerato.
“E'...” disse Ottan ancora sanguinante “... è finita... sono morti... o andati via...” guardando poi Dacey accanto a lui.
Ma per il troppo sangue perso, svenne.
Altea era poco lontana, in mezzo a gente che rideva o piangeva per la felicità di essere sopravvissuti.
E così anche Marwel con accanto il giovane dagli occhi scuri.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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