La carrozza procedeva veloce, mi lisciavo la veste nera la quale metteva in risalto la pelle bianca. Il notaio stava accanto a me, guardando entrambi fuori dal finestrino. Il mio non era un arrivo ma un ritorno forzato e doloroso.
Conobbi Antone ai tempi della Università, dovetti lottare contro la mia famiglia e la società per impormi ed appoggiata da mia madre e sorella Amelie avevo proseguito gli studi diventando scrittrice. Ero uno scandalo per la mia famiglia e mio padre, il duca de Bastian, ma grazie a Antone superai ogni paura ed ostacolo, lui fece carriera nel suo ramo di studi e divenne un affermato studioso di arte e ogni scienza e archeologo. Dopo il matrimonio, avvenuto due anni fa e contrastato dalla mia famiglia, sebbene Antone fosse nobile ma scapestrato, io e lui partimmo per vari paesi stranieri. Lui si affermò nel suo lavoro mentre io scrivevo dei nostri viaggi e delle sue scoperte. Eravamo un' unica persona, anche se diversi..io cosi scettica e introversa e lui cosi solare, intraprendente, bello e amato da molte donne, pieno di entusiasmo e vita fino a quel giorno...
"Mi spiace" disse il dottore "Suo marito ha contratto una febbre rara o una malattia..non ce la farà, molto probabilmente contratta in qualche Paese da voi visitato".
Sentii il pavimento cedere sotto di me.."Non è possibile, stava bene fino due giorni fa, io sto bene e pure il qui presente milord Adams, migliore amico di mio marito e suo collaboratore..era assieme a noi". Il dottore non aggiunse altro, ma era tutto strano. Antone non ce la fece e morì la notte stessa nonostante la sua lotta per la vita. Molti supposero fosse stato avvelenato, ultimamente lo vedevo assente, mi aveva parlato di una scoperta ed era entusiasta ma poi seguirono ansie e tensioni e non trovai nulla nei suoi appunti.
"Comunque queste sono le mie disposizioni" dissi al notaio sciogliendo quel silenzio "Il nostro Palazzo è troppo grande, e poi ha troppi ricordi, mi sentirei troppo sola.." sospirai "Metterò in vendita l' ala nord o in affitto, e io rimarrò in quella sud..ma state attento a chi la prenderà e soprattutto non sia uno di quegli anticlericali o anarchici mio marito parlava sovente, soprattutto in locanda abbiamo sentito di quel fatto increscioso accaduto, dubito un uomo di Chiesa possa rubare un quadro" dissi risoluta sventolandomi col ventaglio.
Arrivammo al Palazzo, vicino vi stava quello della mia famiglia ma ormai i rapporti erano chiusi, mi gettai al cancello guardando la sontuosa dimora..sarebbe diventata una sorta di prigione dove ricordare il passato e cercare di rifare un futuro solo per me stessa. Entrai a passo veloce e trovai la governante, Petronilla, la quale mi abbracciò "Passerà...milord Antone non vorrebbe vedermi triste" e nel mio viso stanco apparve un sorriso ostentato.