Guardai Guisgard divertita.
"Tutto quello che penso?" ridendo "E se poi non ti piace?" fissandolo negli occhi.
Posai la forchetta, finii il vino e lo guardai negli occhi.
"Vuoi sapere che penso?" sostenendo il suo sguardo.
"Chi diavolo sei? Cosa vuoi da me? Chi ti da l'arroganza di definirti Guisgard de Taddei?" dissi, senza fermarmi, con gli occhi nei suoi.
"E se sei chi dici di essere, come diavolo ti è saltato in mente di lasciare andare il ducato nel caos alla morte di Anione? Sai quante volte mi sono girata verso la porta al suo funerale sperando di vederti arrivare?" sentii i miei occhi inumidirsi al ricordo di quel giorno.
Serrai immediatamente gli occhi, e li riaprii dopo un lungo istante, ma verso il vino, versandomene un bicchiere che per poco non finii.
"Ad ogni modo.." dopo un profondo respiro "Probabilmente non è colpa tua, se ti hanno inculcato queste idee fin da piccolo e tenuto qui dentro in prigione...".
Un respiro, un altro, e cercai di rallentare il battito del mio cuore.
"Mi chiedo che razza di situazione sia questa, mi chiedo se l'obbiettivo non sia farmi perdere il senno.." scuotendo la testa, per poi finire definitivamente il bicchiere di vino.
"E mi chiedo anche quale sia il tuo piano, cosa hai intenzione di fare per spodestare Cimas? Piani, tattiche, alleati, strategia..." schioccando le dita con entrambe le mani.
Presi un ultimo lungo respiro e versai ancora vino.
"Ma tu non volevi parlare di queste cose, se non sbaglio.." tornando a guardarlo.
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