Tintus attese Altea nel corridoio, per poi condurla in una vasta sala dove trovarono una tavola imbandita.
C'era pane bianco, alto e soffice, insieme a verdure e pesce grigliato.
In un ampio vassoio faceva bella mostra frutta di stagione, colorata e matura, il tutto accompagnato da un buon vino bianco.
Poi le porte si aprirono ed entrò il barone, col suo volto rugose, il pallore cadaverico e le movenze impacciate, come chi è troppo dolorante per muoversi liberamente.
“Buonasera, madama...” disse ad Altea “... siete ancora più bella di come rammentavo... prego, accomodatevi e servitevi pure... mi auguro che il tutto sia degno del vostro aristocratico gusto...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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