Quell'abbraccio, dolce eppure intenso.
Quell'abbraccio in cui lo strinsi forte a me, quasi volessi allentare le parole di Guisgard su di lui.
Non era un illusione, non era un riflesso.
Era reale e non l'avrei abbandonato.
Avrei voluto dirgli di perdonarmi per avergli sconvolto la vita.
Avrei voluto dirgli che aveva ragione e dovevamo scappare nella brughiera, lasciandoci tutto alle spalle.
Avrei voluto dirgli di non credere a una parola di quanto avevano detto, perché nemmeno io gli credevo.
Invece restai in silenzio, stretta a lui.
Mi sentivo in colpa per la strana conversazione con Guisgard, anche se era assurdo dato che non era successo niente, come non era successo niente con Icarius, dopotutto.
Eppure mi sentivo sporca, e la cosa non mi piaceva.
Non mi piaceva per niente.
Mi chiedevo che razza di senso avesse tutto quello.
Uno era più che sufficiente, che ragione c'era di avere vicino due uomini identici eppure così diversi?
Chiusi gli occhi, per scacciare quelle strane e nuove sensazioni.
Lasciarlo andare fu davvero difficile, i nostri occhi si incrociarono, e io pregai che non potesse leggermi nel pensiero.
Gli sorrisi, sfiorando dolcemente il suo viso un'ultima volta.
Poi seguii la guardia fuori dalla cella, che mi portò da Affon.
Annuii a quelle parole dell'uomo.
"Grazie.." dissi, seguendolo.
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