Tutti si sedettero in tavola per la colazione.
Poco dopo si udirono dei rumori giungere dal corridoio.
“Ecco il padrone...” disse Ester fissando Sbroz.
“Finalmente.” Annuì il pirata, per poi guardare Gaynor.
La porta della stanza si aprì ed due esseri grotteschi ed abominevoli, simili agli altri che popolavano la villa e l'isola, entrarono chini, quasi fossero spaventati.
Allora una figura apparve sull'uscio, dove la luce era ancora penombra.
Una figura dal portamento distinto, gli abiti vittoriani e dunque sconosciuti alla regina ed al pirata, l'espressione enigmatica.
Lo sguardo era vago, sfuggente, mutevole.
E li fissava.
Guardava lei e guardava lui.