Gaynor restò a fissare quella donna che cantava nella notte, con la sua voce esotica e melodiosa.
Poi, quasi avesse percepito di essere osservata, smise di cantare e si voltò verso la finestra della regina, accorgendosi di lei.
E Gaynor vide il suo volto.
Si trattava di una donna dall'aspetto particolarissimo, con lineamenti e tratti quasi fittizi, lunghi capelli neri ed occhi scuri come la notte.
Era illuminata dal pallore lunare che la rendeva simile ad una visione.
Allora dal buio circostante apparve un felino selvatico, che invece di aggredirla saltò fra le sue braccia.